L'Atalanta batte la Juventus negli ultimi minuti della partita agguantando tre punti fondamentali per la corsa alla Champions League. La squadra di Gasperini, grazie ad un tiro di Malinovskyi, deviato dalla spalla di Alex Sandro, supera la compagine di Pirlo e si attesta al terzo posto della classifica.
La partita della Juventus è stata in linea con le precedenti partite della stagione. L'andamento quest'anno è sempre stato a corrente alternata tra i due tempi. La vecchia Signora non da mai l’impressione di poter essere superiore. Una partita sporca, molto muscolare che di questi tempi, qualche anno fa, avrebbe sicuramento vinto.
Una squadra priva di fame agonistica
I bianconeri giocano anche in maniera discreta, troppo scolastica forse ma almeno nel primo tempo sono aggressivi. Calano vistosamente nel secondo tempo, sia per qualità sia perché fisicamente non riescono a essere all’altezza degli orobici e mostrano di difettare in una qualità che li ha sempre contraddistinti, soprattutto negli ultimi anni ma anche nei periodi d’oro: la fame, la cattiveria agonistica, il fuoco che ti permette di vincere partite di questo tipo.
La partita con l'Atalanta si era preannunciata come molto dura per i valori in campo e questo si sapeva. Si trattava di un vero spareggio per ottenere un posto per disputare la massima competizione europea il prossimo anno, e i bianconeri hanno ottenuto un’altra brutta sconfitta stagionale.
Probabilmente una Juventus in grado di giocare all'altezza del suo blasone, anche senza Cristiano Ronaldo e dopo aver perso Chiesa, queste gare così bloccate alla fine le dovrebbe vincere.
Una formazione che va a corrente alternata dall’inizio della stagione e dove sua ogni partita è un terno al lotto perché quando sembra in ripresa cade in maniera rovinosa.
Stavolta, senza il suo cannoniere portoghese, non ha praticamente mai tirato in porta.
Appare evidente che una squadra che si ritrova al centro dell’attacco Alvaro Morata, che nelle ultime stagioni aveva sempre fatto panchina nei club in cui aveva giocato (Real Madrid, Chelsea e Atletico Madrid), che prescinde dalle giocate di Cuadrado, in questo momento l’unico giocatore in grado di dare imprevedibilità, con un centrocampo impresentabile e non degno di una squadra top in Italia e in Europa, fatica a misurarsi con squadre tecnicamente superiori perfino nei cambi a partita in corso (Gasperini ha inserito Malinovskyi e Ilicic, Pirlo l’evanescente Kulusevski e l’inconcludente Arthur).
E per fortuna che c’è ancora CR7 che spesso e volentieri ha salvato la baracca in tantissime occasioni.
La mancata qualificazione in Champions sarebbe deleteria sportivamente ed economicamente
Questa partita ha sancito, se mai ve ne fosse il bisogno, la fine di un ciclo tecnico che di questo passo rischia di essere fragoroso sportivamente e finanziariamente. La mancata qualificazione tra le prime quattro e di conseguenza alla Champions League del prossimo anno, andrebbe a inficiare un bilancio sportivo e economico già abbondantemente indebolito.
L'ultimo triennio ha evidenziato una mancanza di pianificazione
Nei fatti è la dimostrazione di un triennio basato sull’improvvisazione, un mercato fatto in totale assenza di logica e di progettualità tipica della Juventus di Andrea Agnelli (anche lui non esente da colpe) e di una mancanza di pianificazione da quando è stato deciso il divorzio da Marotta.