Negli ultimi anni abbiamo sentito sempre più vicina la presenza della tecnologia. La percepiamo ovunque: negli smartphone, negli elettrodomestici, nelle smart Tv. Siamo circondati da dispositivi tecnologici. Inoltre la società è cambiata, adeguandosi a tutto ciò. Non troveremo, se non di rado, qualcuno in giro per strada che chiede delle informazioni per raggiungere un luogo, o ancora quale sia la strada migliore per andare da qualche parte. Allo stesso modo, non troveremo più persone con grandi cartine stradali aperte sul cofano della vettura per fare il punto della situazione.

Navigatori e sistemi tecnologici che ormai sono parte integrante dell'infotainment delle automobili hanno preso il sopravvento, e non si riuscirebbe a farne più a meno. Soprattutto per chi, ad oggi, con le vetture ci lavora e si sposta spesso.

La società, quindi, si è già trasformata, mettendosi al passo con le tecnologie attuali. E il futuro cosa ci porterà? Per rispondere a questa domanda bisogna avere grandi aperture di visione, e soprattutto essere un insider, ovvero una persona che lavora all'interno di determinati meccanismi. Perchè, se da un lato si parla di auto che guidano da sole, dall'altro vi è un complesso sistema di comportamenti sociali e individuali che inevitabilmente vengono valutati in fase di sviluppo e che si ripercuotono di conseguenza su quello che sarà il vivere quotidiano sociale del futuro.

L'importanza di deep learning e sicurezza

Ma partiamo dall'inizio: le vetture sono in fase di deep learning ormai da decenni. Valutano i nostri comportamenti, li memorizzano e scaricano tutto sui database. Questi dati vengono già analizzati da alcuni anni: dalle rudimentali raccolte tramite prese OBD ai più moderni sistemi di infotainment, tutti i nostri errori, comportamenti, consuetudini e vizi sono stati memorizzati, studiati, analizzati e processati.

Questo affinchè le auto potessero apprendere. Ecco a cosa serve la fase di deep learning.

Le automobili hanno imparato e stanno imparando da noi a guidare. Il profondo e meraviglioso conoscere dell'uomo è stato trasferito al mondo dei veicoli di volta in volta. Dagli errori delle frenate è nato l'ABS, dall'errore delle sbandate sono nati i sistemi di controllo, dalle distrazioni alla guida sono nati gli assistenti, e così via fino alla guida autonoma.

Allo stato attuale le vetture - intese come quel complesso sistema di tecnologia che si trova in una carrozzeria - hanno una serie di sensori e meccanismi che processano miliardi di dati a velocità impensabili fino a qualche anno fa. Questo fa sì che un'auto in commercio oggi si possa accorgere prima dell'uomo di un rallentamento improvviso, di una perdita di aderenza o di un pedone che sta attraversando la strada. Dunque interviene immediatamente, dandoci un senso di maggiore sicurezza. Quindi abbiamo maggior fiducia in quello che ormai non viene più percepito come un semplice mezzo di trasporto, ma somiglia sempre di più ad un veicolo ad alta tecnologia in grado di proteggere noi stessi e le nostre famiglie.

Siamo quindi inconsapevolmente già diventati legati a questi piccoli esempi robotici automatizzati che ci portano da un punto A ad un punto B - con più o meno velocità - ma avendo sempre come obiettivo la sicurezza. Di conseguenza, le preoccupazioni iniziali di molte persone stanno già diminuendo, lasciando spazio alla piacevolezza del viaggio.

In futuro, tutto questo è destinato a divenire centrale nelle nostre vite, modificandone alcuni parametri, spingendoci ad utilizzare il tempo speso alla guida come qualcosa di produttivo.