Sembra essere durato troppo poco l'amarcord idilliaco tra Massimiliano Allegri e la Juventus. Dopo l'ennesimo pareggio di domenica scorsa in casa contro il Milan, l'impressione che ha dato l'allenatore toscano è quella di vivere in una sorta di labirinto difficile da abbandonare, perché alla ricerca, forse, di una corazzata dei tempi passati che oramai non esiste più. La Juve invincibile in Italia padrona indiscussa del campionato di serie A. La situazione sembra avere dell'incredibile. Dopo la quarta giornata della massima competizione nazionale, appare quasi impossibile che la Vecchia Signora sia riuscita a racimolare solo due punti, occupando il terzultimo posto in classifica, in più disputando una serie di prestazioni deludenti e non all'altezza del suo blasone.

Una difesa, quella bianconera, che sembra aver perso lo smalto e l'affidabilità dei tempi migliori, divenendo facilmente perforabile, con un calendario densissimo di appuntamenti importanti nell'arco dei prossimi trenta giorni.

Il prossimo mese decisivo per Allegri: tra Champions e campionato tante le sfide importanti

La compagine di proprietà della famiglia Agnelli, nei prossimi trenta giorni, è attesa da molte sfide decisive. Dovrà infatti affrontare nell'ordine: Spezia fuori casa, questa sera ore 18:30 per l'anticipo di campionato; Sampdoria, il derby con il Torino, poi la sfida di Champions contro il Chelsea, la Roma, poi ancora in Champions League contro lo Zenit San Pietroburgo, e infine l'Inter per il derby d'Italia.

Il clima all'interno dello spogliatoio juventino pare non essere assolutamente disteso. Più volte Max Allegri ha palesato durante e al termine delle partite, un nervosismo marcato, sbagliando addirittura in talune circostanze, anche tempi e modi, a causa della eccessiva tensione accumulata ad ogni gara che ha disatteso le aspettative.

Il ritmo incalzante degli impegni imminenti, impone necessariamente un cambio di rotta per i bianconeri e quindi anche di mentalità da trasmettere da parte del tecnico 54enne ai suoi calciatori. Occorre ritrovare concentrazione, per correggere in primis alcune sbavature individuali, capaci di condizionare pesantemente l'esito della partita.

Lucidità e determinazione che sembrano appannate in questa fase iniziale di stagione, ma che divengono indispensabili per centrare i risultati. Sembrerebbe più una questione di carattere motivazionale, che un crollo tattico. La svolta consisterebbe tanto per iniziare dal riuscire a tenere in piedi il vantaggio una volta segnato e non vanificare tutto per sopravvenuti e improvvisi blackout. Tenendo presente che il potenziale tecnico della squadra è stato pesantemente ridimensionato con la cessione di Cristiano Ronaldo, difficilmente rimpiazzabile a dovere.