Si chiama Davide Tencati, il turista bergamasco che nei mesi scorsi, a Palermo, ha fatto molto parlare di sé per il grande amore dimostrato per il capoluogo siciliano.
Tencati, proprio per dimostrare, ancora una volta, questo sentimento per la città e per i cittadini che lo hanno accolto come "uno di famiglia", ha scritto una lettera di pensieri, in esclusiva per Blasting News, dedicata a Palermo e a tutti i suoi abitanti.
Una lettera per Palermo
Un amore tanto forte che lo ha catturato a tal punto da voler prolungare la sua permanenza, dapprima di una settimana, a più di un mese: "Nel mio viaggio a Palermo non ho vissuto la città con la sua vera frenesia, con i suoi suoni e rumori, con le sue esasperazioni, l'ho invece vissuto come turista in un'ambientazione magica, giocosa, accogliente.
E gli abitanti che ho avuto la fortuna e la gioia di incontrare sono stati empatici, gentili, premurosi, insomma degli ottimi padroni di casa".
Accoglienza e grande affetto, quello dimostrato dai palermitani che Tencati ha apprezzato moltissimo: "Una filosofia dell'accoglienza, molto diverso dal pensiero che si percepisce in Italia oggi, in cui il diverso è nostro nemico. La città del secondo centro storico d'Europa, in cui convivono ricchi e poveri, in un susseguirsi di palazzi ristrutturati, decadenti e bombardati, non ha comunque creato dei cittadini freddi o assenti dalla città stessa, ma ho avuto la sensazione di conoscere persone che la amano, che spesso si arrabbiano con lei e a volte la odiano, e da cui, loro malgrado, devono allontanarsi per trovare un lavoro".
Il percorso de "Le Vie dei Tesori"
L'iniziativa culturale "Le Vie dei Tesori", che permette di conoscere i monumenti più belli e anche quelli più nascosti della città, ha colpito particolarmente Tencati: "Dalle molte storie dei ragazzi, guide della via dei tesori, si percepiva che l'espatrio dalla Sicilia per trovare un lavoro, non è una scelta di vita, ma un destino che già dall'università rappresenta purtroppo una delle possibili strade da prendere, e nonostante questo sia per me molto triste, difficilmente sono apparse ai miei occhi persone rassegnate, ma erano comunque combattive.
E sono questi ragazzi la vera colonna portante della via dei tesori: è il loro viso, la loro voce e il loro sorriso. Una colonna solida e piena di entusiasmo che empaticamente si avverte in ogni sito visitato. Secondo me, sarebbe bello vedere la Via dei Tesori come un percorso di più ampio respiro, ancora più capillare nella regione, e che sia il più possibile un percorso normale, non eccezionale, in cui la sinergia tra enti, associazioni, volontari e coinvolgimento delle diverse società dei mezzi di trasporto, fossero user facility, per dirla meglio, se voglio andare in un sito, ho la possibilità di conoscere il modo, gli orari, le possibilità di come arrivarci e di godere del luogo".
I monumenti che restano nel cuore e la voglia di tornare
"Vorrei poter dire a tutti andate/venite a Palermo - ha proseguito Tencati nella sua lettera - dove il centro storico e i suoi dintorni, possono darci uno spaccato speciale della storia, a volte ferma in un passato nobiliare di antico splendore, ma che dà un tocco fiabesco ad una passeggiata diurna sui tetti del Teatro Massimo, sul campanile del SS. Salvatore, sulla Torre di Sant'Antonio Abate e sulla Torre di Nicolò di Bari, sui tetti del Monastero di Santa Caterina d'Alessandria, a Casa Florio, nella Chiesa dell'Immacolata Concezione o di Santa Cita, nella Chiesa di Sant'Orsola con le Catacombe, nella Chiesa di S. Maria degli Agonizzanti, nella Chiesa di San Francesco di Paola, scendendo nel Miqweh per citarne random solo alcuni, e ad un percorso in notturna sui tetti della Cattedrale spiando le luci della città, ed infine entrando nei rifugi sotterranei antibombe con la guida Will".
"Non mi stancherò mai di dire che vedere le opere scultoree del Serpotta e i quadri del Novelli - ha proseguito Tencati - sparsi in molti siti, Oratori e non, rappresentano un esaltate momento di meditazione e cultura. Palermo mi è apparsa come l'assioma in cui il tutto è maggiore della somma delle parti: la città è sia i suoi palazzi, sia i suoi abitanti, ma poi cè lanima che si respira e che senti passeggiando nei vicoli e nei quartieri e parlando con il farmacista o il fruttivendolo".
Un saluto che non è un addio, ma un arrivederci
"Esattamente come era la commedia all'italiana, con il suo dualismo dove si ride e si piange, dove ci si diverte e si soffre, ma si respira la vita - ha concluso Tencati - che riassumo nelle parole che mi ha detto una guida della Chiesa di San Matteo e che mi ha molto colpito: non essere un turista, sii un viaggiatore a Palermo, e in ogni altro luogo che visiterai, grato alla vita di quanto di concederà non solo di vedere, ma di osservare e vivere".