Non si placa l'ira di Berlusconi che continua a dichiararsiinnocente, e minaccia la caduta del Governo, guidato da Enrico Letta, se il Pdnon aiuterà il Pdl a trovare una giusta soluzione parlamentare alla sentenzadella Cassazione che lo ha condannato definitivamente a 4 anni di carcere, dicui 3 condonati, e all'interdizione dai pubblici uffici, la cui durata dovràancora essere rideterminata dai giudici di competenza, per il reato di frode fiscale. In un'intervista a "Tempi",Silvio Berlusconi ha riaffermato la sua innocenza ritenendosi vittima diquella magistratura di sinistra che vuole farlo fuori dal panorama politiconazionale.

Il leader del Pdl ha chiarito che il governo guidato daEnrico Letta ha le ore contate, ed ha spiegato: "Diranno che è colpa mia se iministri del Popolo della libertà valuteranno le dimissioni davanti al massacrogiudiziario del loro leader eletto da milioni di italiani. Ma io mi domando: sedue amici sono in barca e uno dei due butta l'altro a mare, di chi è la colpase poi la barca sbanda?"

Berlusconi, che ha fatto intendere esplicitamente che esistela possibilità che i suoi ministri possano dimettersi, ha assicurato però che nonabbandonerà il suo ruolo e rimarrà a combattere. Pesanti le sue parole contro isuoi nemici di sempre, la sinistra e la magistratura: "Possono farmi tutto, manon possono togliermi tre cose.

Non possono togliermi il diritto di parolasulla scena pubblica e civile italiana. Non possono togliermi il diritto di guidare il movimento politico che io ho fondato. Non possonotogliermi il diritto di essere ancora il riferimento per milioni di italiani,finché questi cittadini liberamente lo vorranno".

Appare dunque evidente, da questa intervista, come il tempo deldialogo con Enrico Letta e il Pd siaarrivato al capolinea.

Silvio Berlusconi ha addossato, esplicitamente, al premierin carica la responsabilità di "tirare i remi in barca, tagliare i ponti aldialogo sulla possibilità di trovare una giusta soluzione parlamentare allasentenza killer della Cassazione e di puntare a consolidare il suo vantaggiocompetitivo sullo scalpitante Matteo Renzi all'interno del Pd".

Il leader del Pdl ha voluto ribadire ancora una volta come lasentenza Mediaset sia infondata, ingiusta e incredibile, e come essarappresenti l'epilogo di quella guerra dei vent'anni che i magistrati disinistra stanno conducendo contro di lui. Intanto Angelino Alfano, ministrodell'Interno e vicepremier, rinnova le richieste del Pdl al Pd: "Il loro votoin giunta elezioni al senato sul caso Berlusconi non sia contro personam… epensiamo che il Pd debba riflettere sulla possibilità di votare contro ladecadenza di Berlusconi". Ma la replica del segretario del Pd, Epifani, è statapronta: "Il Pd, il 9 settembre, voterà per la decadenza di Berlusconi".