Anticipazioni Sondaggi elettorali 2013 di Datamedia: in questa fase particolarmente confusa della vita socio-politica italiana, con la clamorosa scissione in atto nel centrodestra, sempre alle prese col caso Berlusconi e tutte le sue vicende giudiziarie, ogni dato va preso con le molle in attesa dei futuri sviluppi.



Sappiamo che si sono formate due nuove forze politiche e cioè Forza Italia (FI) e il Nuovo Centrodestra di un sorprendente Angelino Alfano. La risposta del'elettorato di centro-destra sarebbe positiva, almeno secondo l'analisi proposta da Datamedia, anche se sappiamo bene che i sondaggi vanno sempre presi col beneficio d'inventario.





Forza Italia è ora al 18% circa e NCD al 7%. Ottimi riscontri dunque per il neo-progetto politico di un coraggioso Alfano (o forse il centrodestra vuole solo intercettare i voti degli elettori delusi da Berlusconi?).

Da registrare anche il netto calo della Lega Nord (3,5%) mentre anche AN è al 3,5%.

Ma andiamo a fare i conti e scopriremo che i partiti di Centrodestra arrivano complessivamente al 34%. Un risultato importante se, ripetiamo, si tengono in debito conto tutte le vicissitudini di Silvio Berlusconi degli ultimi mesi, che stanno facendo venire il mal di testa ai suoi legali. Italia ancora spaccata in due a livello politico? Pare proprio di sì. Il PD, infatti, sempre secondo Datamedia è al 30,3% mentre Sel si ferma al 3,5%.





Sondaggi elettorali 2013 di Datamedia: il problema degli astenuti



L'ago della bilancia resterebbero quindi i Cinquestellati di Grillo che farebbero registrare un ottimo 20%.

Il problema è che il famoso Movimento che obiettivamente ha rivoluzionato il modo di interpretare la politica italiana negli ultimi mesi non ha alcuna intenzione di mediare e fare concessioni al sistema partitico tradizionale, che combatte fin dall'inizio della sua recente ma significativa storia.

Quasi fisiologici i dati di coloro i quali non si recheranno a votare, in quanto decideranno di astenersi in una fase tanto confusa della vita di questo Paese: Datamedia parla del 20,5%. Su questo dato i singoli leader dovranno riflettere bene perché se la matematica non è un'opinione chi riuscirà a "sedurre" i probabili astenuti vincerà le prossime elezioni.