A pochissima distanza dalla scissione PdL in Forza Italia e Nuovo Centrodestra, gli istituti Ipsos e Demopolis hanno chiesto ad un campione rappresentativo di italiani cosa ne pensino e per quale formazione orientino ad oggi la propria preferenza. Stando a quanto emerso, anche se con pareri più o meno diversificati, la scissione ha contribuito ad incrementare i consensi PDL di tre punti percentuali, con Forza Italia ad insidiare la seconda piazza occupata dal M5S sempre e comunque alle spalle del Pd, prima formazione del paese con il 30% dei consensi.



Sondaggi politici elettorali Ipsos-Ballarò: l’analisi

Durante la puntata del 19 novembre di Ballarò, Nando Pagnoncelli ha presentato le consuete tavole riferite alle intenzioni di voti degli italiani; il PD si è confermato la prima formazione col 30%, a seguire M5S (20,8%), Forza Italia (20,7%) e Nuovo Centrodestra (7,8%). Sempre stando ai dati presentati durante la trasmissione condotta da Floris, il Centrodestra è la prima coalizione del paese con il 35% delle preferenze; a seguire il Centrosinistra col 34,4%. Il 56% degli intervistati ha poi sottolineato che a loro parere la scissione del DPL ha rappresentato "un operazione di facciata per stare all'opposizione e al Governo", mentre il 33% ha individuato nella scisma "una rottura definitiva che chiude il ventennio berlusconiano".

Sondaggi politici elettorali Demopolis - La 7: il commento

Il 18 e 19 novembre l’istituto Demopolis ha condotto una simile ricerca per contro della trasmissione Otto e Mezzo in onda su LA 7; per il 67% degli italiani la scissione del PDL era ormai inevitabile, anche se questa corrente di pensiero è minoritaria all’interno di quanti avevano scelto il partito di Berlusconi alle ultime Politiche. Tra gli elettori del PDL, sei su dieci si sentono ancora oggi politicamente vicini a Silvio Berlusconi e a Forza Italia, mentre uno su tre si rivede maggiormente nel Nuovo Centrodestra di Alfano.



Interessante anche la proiezione cronologica dei consensi: se il 12 novembre il Pdl conquistava il 23%, Forza Italia e Nuovo Centrodestra si attestano oggi rispettivamente al 17 e 9%, dato frutto della forte esposizione mediatica e di una ampia capacità di attrazione di quei segmenti dell’elettorato centrista che aveva individuato in Mario Monti il leader di riferimento nelle scorse Politiche. Berlusconi ed Alfano, insieme, otterrebbero oggi il 26%, ovvero 3 punti percentuali in più, con una crescita complessiva dunque del consenso elettorale.



Nel frattempo è tornato sull’argomento scissione anche Silvio Berlusconi, ancora amareggiato per quanto accaduto: "La minoranza, così si fa in democrazia, ha sempre accettato la volontà della maggioranza. Non questa volta, perché avete visto che se ne sono andati", ha infatti dichiarato il leader di Forza Italia durante un incontro con i giovani del partito.



Come al solito la congiuntura legata alle preferenze politiche degli italiani è molto complessa da analizzare; il M5S, il partito del cambiamento, è infatti al secondo posto in quanto a consensi assoluti ma ad incalzarlo c’è una formazione (Forza Italia) che costituisce invece il retaggio di un passato che Silvio Berlusconi ha voluto riesumare, e a quanto pare (come spesso gli accade, se per fortuna  o purtroppo lascio a voi deciderlo) aveva visto giusto anche questa volta.