Dopo la marcia diNatale promossa a Roma per chiedere amnistiae indulto, sono tornati all'attacco sin dai primi giorni del nuovo anno iRadicali italiani guidati da RitaBernardini.

"La nostra proposta ce l'abbiamo per uscire da questavergogna, che non è solo vergogna italiana ma vergogna della giustizia", ha detto la Bernardiniormai da tempo in prima linea per "la concessione dell'indulto e dell'amnistia".

Mentre a Firenze andava in scena la marcia di Capodanno per indulto e amnistia promossa dall'associazioneradicale fiorentina "Andrea Tamburi", una delegazione dei Radicali italiani,con in testa Marco Pannella, hanno visitato ieri le carceri di Regina Coeli e Rebibbia dove i detenutiinvocano i provvedimenti di clemenza.

"Ricordiamo a tutti - ha detto Rita Bernardini ai microfonidi Radio Radicale - che mancano 147 giorni alla scadenza che ci ha dato l'Europaper rientrare nella legalità. E saranno 147 giorni - ha aggiunto il segretariodei Radicali italiani pensando alla condanna dell'Italia da parte della Corte di Strasburgo - in cui tutte le istituzioni devono essereconsapevoli che ogni giorno che passa inquesta illegalità avremmo operato per trattamenti inumani e degradanti.

La mancanza totale di legalità - ha sottolineato laBernardini - non è solamente sugli spazinelle carceri, cioè il fatto che i detenuti hanno meno di tre metri quadrati a testa, o che nel nuovo complesso delcarcere di Regina Coeli ci siano 1700 detenutisu una capienza di 1000 tanto che hanno riempito anche le sale dedicate alla socialità perché non c'era più posto.Ma non è solo questo.

Le illegalità - secondo il segretario dei Radicaliitaliani - si manifestano proprio in ogni momento della vita detentiva.

Per esempio - spiega la Bernardini - detenuti che vorrebberoessere avvicinati alla famiglia, che hanno problemi con figli minori chesoffrono il distacco col genitore, hanno problemipsicologici molto seri che possono sfociare in problemi gravissimi, eallora basterebbe rispettare l'ordinamento penitenziario che prevede laterritorialità della pena.

Ma ci sono altre illegalità: le persone che nonvengono curate o che devono essere operate ma finiscono in lunghe liste d'attesarischiando di morire in carcere come avviene costantemente. Pur avendo avutomolte di queste persone l'incompatibilità con il regime carcerario per problemidi salute. Poi ci sono pochi educatori per tanti detenuti.

Questa è unavergogna".

Intanto, a proposito di carceri laziali, il vicepresidentedel consiglio regionale del Lazio FrancescoStorace ha presentatoun'interrogazione al presidente NicolaZingaretti dopo la maxi rissatra detenuti scoppiata ieri nel carcere di Viterbo.Storace chiede di sapere se il governo regionale del Lazio "intende intervenireper far luce sul grave episodio di violenza verificatosi all'interno dell'istitutopenitenziario Mammagialla di Viterbo".