Mantiene un ruolo cruciale all'interno della discussione politica degli ultimi giorni la questione relativa ai provvedimenti di indulto e amnistia che potrebbero essere adottati nel giro delle prossime settimane: Giorgio Napolitano ha lanciato a più riprese il proprio monito all'attuale esecutivo e al Parlamento tutto, chiamati ad intervenire per risolvere le grosse problematiche che si stanno creando in virtù del sovraffollamento delle carceri. 

Le prossime discussioni in commissione Giustizia, in cui si esaminerà in maniera congiunta i quattro decreti legge relativi ad amnistia e indulto, saranno caratterizzate da un malcontento e una forte sfiducia proveniente da diverse parti politiche: hanno infatti espresso parere negativo su questo modalità di risoluzione della questione carceraria buona parte delle forze in campo, primo su tutti il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, che ha dato seguito alle posizioni espresse dal Movimento 5 Stelle, alla Lega Nord, da sempre molto critica con lo scenario paventato, passando per Fratelli d'Italia e l'Italia dei Valori.

In realtà le pressioni dei radicali, di una parte del PD, unite a quelle della Cancellieri, di Napolitano e addirittura di papa Francesco, stanno facendo sì che l'iter proceda a ritmo sostenuto: come detto nei prossimi giorni si andrà avanti con l'esame dei ddl e come voluto da coloro che hanno promosso il nuovo piano carceri, si passerà alla ratifica entro maggio 2014, data posta come scadenza dalla corte di Strasburgo dopo l'ormai famosa sentenza di condanna dell'Italia.

I prossimi giorni, tra il 4 e il 7 febbraio potranno essere quelli decisivi per vedere accelerata l'approvazione del decreto svuotacarceri e la sua conseguente trasformazione in legge.