Stamattina passaggio di consegne a palazzo Chigi tra il premier uscente, Enrico Letta, e il nuovo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Prima della cerimonia l'ex premier, attraverso il suo profilo Twitter, ha commentato l'ultimo dei 300 giorni del suo Governo, "tutti difficili", e ha voluto ricordare il brigadiere dei Carabinieri, Giuseppe Giangrande, ferito a Roma, il 28 febbraio dell'anno scorso, giorno del giuramento del suo Governo. L'incontro tra l'ex primo ministro e il nuovo è stato freddo. Nessun sorriso uno sguardo sfuggente e una stretta di mano che ha sancito l'avvicendarsi dei due. Il premier uscente, Enrico Letta, ha consegnato la campanella a Matteo Renzi senza quasi guardarlo negli occhi. Poi c'è stata una veloce stretta di mano tra i due quindi Letta si è girato immediatamente e si è avvicinato all'uscita. L'ex primo ministro, tramite Twitter, ha voluto ringraziare Napolitano e tutti quelli che, durante il suo Governo, lo hanno sostenuto e ha annunciato uno "stacco" da Roma per poter prendere le decisioni migliori.

La freddezza e il distacco mostrati da Letta durante la cerimonia non è passata inosservata. La senatrice renziana del Pd Rosa Maria Di Giorgi ha commentatto: "Ce la poteva risparmiare e comportarsi diversamente. Governare ed essere presidenti del Consiglio sono fatti politici, non personali".

Nonostante quanto accaduto il nuovo premier, Matteo Renzi, invece continua ad ostentare tranquillità: "Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l'Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici", ha scritto su Twitter.