Ci siamo, in un clima di sfiducia altissima nei suoi confronti - stando a quanto dicono gli ultimi sondaggi politici - Matteo Renzi oggi dovrebbe sciogliere la riserva e comunicare a Napolitano la lista dei Ministri che faranno parte del suo Governo. Decisione travagliata e che lascerà sicuramente strascichi polemici in grado di minare dalla base il nuovo esecutivo, ma, tant'è, oggi dovrebbe essere il giorno del sindaco di Firenze. Vediamo allora quali sono le ultime indiscrezioni sul toto-ministri.

Ministro dell'Economia - Governo Renzi

La casella più importante è quella del dicastero economico, i nomi rimasti in corsa nell'ultimo chilometro sono sostanzialmente due: Guido Tabellini, uomo molto vicino a Carlo De Benedetti, e Pier Carlo Padoan, attuale presidente dell'Istat ed ex presidente della fondazione ItalianiEuropei di matrice dalemiana.

Ministro della Giustizia - Governo Renzi

Stando a quanto riporta La Repubblica, in pole ci sarebbe un nome finora mai uscito. Infatti sino ad oggi si è parlato di Vietti, vice presidente del Csm e di area centrista, ma poco gradito a Berlusconi, e Renzi tiene a non portare malumori ad Arcore in vista delle riforme importanti. Secondo il quotidiano di De Benedetti, al dicastero della Giustizia potrebbe finire il procuratore aggiunto a Reggio Calabria Nicola Gratteri.

Detto dei due ministeri chiave per gli equilibri del nuovo Governo Renzi, ecco le voci sul resto della squadra di governo che presto dovrebbe guidare l'Italia: al ministero del Lavoro dovrebbe finire Tito Boeri, allo Sviluppo economico strada in discesa per Moretti di Trenitalia, duello alla Difesa fra Mauro, ministro uscente, e Roberta Pinotti.

Agli Esteri Lapo Pistelli avrebbe recuperato posizioni su Emma Bonino, mentre alle Riforme cambio area importante perchè non ci sarà conferma per Quagliarello che sarà sostituito da una renziana di ferro, ovvero Maria Elena Boschi. Affari Europei a Federica Mogherini, infine per Alfano e i suoi vanno verso la conferma forzata Lupi (Infrastrutture), Lorenzin (Sanità) e lo stesso ex segretario Pdl (Interno) nonostante il veto imposto da Renzi in nome della discontinuità col Governo Letta.