E' di pochi giorni fa la notizia della chiusura del carcere di Lamezia Terme, dove si trovavano 51 detenuti, tutti trasferiti in altre strutture.



Una decisione questa che già era nell'aria da parecchi mesi ma che ha sorpreso, per la velocità nello spostamento, sia i detenuti che la stessa amministrazione comunale, che ne è risultata fortemente amareggiata per la totale assenza delle informazioni in merito. Il carcere di Lamezia era balzato qualche mese fa sulle pagine di cronaca essendo risultato la struttura penitenziaria più sovraffollata d'Italia con una percentuale del 172% dei detenuti in più: circa 80 contro i 30 permessi.

Una cifra che è successivamente diminuita, arrivando agli attuali 51.



La chiusura della struttura, che finirà con il ridurre ancora il numero dei posti disponibili, riporta quindi in primo piano il tema caldo del sovraffollamento delle carceri, sul quale il nostro paese dovrà trovare trovare una soluzione entro la data del 28 maggio 2014, come imposto dalla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo.



Sebbene il governo abbia cercato di porre un rimedio al dramma tutto italiano con nuovi provvedimenti quali il maggiore uso del braccialetto elettronico e la riduzione della pena in casi di buona condotta, sembra tuttavia che la soluzione reale del problema non possa arrivare senza ricorrere ai provvedimenti di amnistia e indulto.

Proprio per mantenere l'attenzione su questa difficile questione, sono in atto numerosi scioperi della fame di detenuti nonché di numerosi esponenti Radicali.



Riuscirà finalmente il nostro Paese a risolvere questo dramma tutto italiano?