Mancano meno di due mesi alla data del 28 maggio 2014 entro la quale l'Italia dovrà essere rientrata nei parametri richiesti dalla Corte Europea per i diritti dell'uomo, risolvendo il drammatico problema del sovraffolamento carcerario e delle disumane condizioni di vita dei detenuti. Qualcosa è stato fatto e, grazie alla legge " Svuotacarceri " il numero delle persone presenti nei penitenziari italiani è leggermente diminuito. La soluzione al problema resta tuttavia ancora molto lontana e, a parere di molti, l'unica via da percorrere per porre fine a quello che sembra un dramma solo italiano è l'amnistia e l'indulto.

I Radicali sono da sempre in prima fila nel portare avanti questa richiesta e, da qualche tempo, sono seguiti da altri membri del Parlamento, di diversi credi politici.

Per protestare contro le condizioni di vita nelle carceri, il " Coordinamento dei detenuti " ha indetto una forma pacifica di protesta in tutti i penitenziari dal 5 al 20 aprile: lo scopo è quello di chiedere l'amnistia in nome della libertà oltre che l'abolizione dell'ergastolo ponendo l'accento sul miglioramento delle reali situazioni nei penitenziari. Nonostante i primi provvedimenti posti dal Governo, il sovraffollamento negli istituti carcerari del nostro paese è vicino al 135% come espresso dai dati ufficiali, mentre altri organi non ufficiali parlano addirittura di un + 175%.

Non solo, i detenuti si ritrovano a vivere in quattro all'interno di celle di circa 7 metri quadri in strutture per la maggior parte illegali, se si deve tener conto dei parametri imposti dall'Unione Europea.

Una situazione quindi che con il passare del tempo sembra non trovare via d'uscita: non solo i detenuti continueranno a vivere al limite della decenza umana ma  il nostro Paese si ritroverà a pagare pesantissime sanzioni che non può proprio permettersi di sostenere.