Emergenza carceri: amnistia e indulto, pene alternative e custodia cautelare sono le proposte di leggi in campo per far fronte al sovraffollamento carcerario entro maggio 2014 così come impone la Corte di Strasburgo con la sentenza Torreggiani: oggi approvata in via definitiva alla Camera la legge sulle pene alternative.
Emergenza carceri, approvata legge con deleghe al Governo su pene alternative
Mentre in commissione Giustizia al Senato slitta la presentazione del testo di legge unificato su amnistia e indulto, viene approvato in via definitiva dall'Aula alla Camera dei Deputati il disegno di legge con deleghe al Governo Renzi sulle pene alternative al carcere, alla messa in prova dei detenuti e alle modifiche del sistema delle sanzioni penali.
Il testo di legge delega di fatto depenalizza il reato di immigrazione clandestina e altri reati. La nuova legge approvata dalla Camera, composta complessivamente da due deleghe e sedici articoli, regolamenta anche i procedimenti penali relativi a imputati irreperibili e abolisce l'istituto della contumacia. Non tutte le nuove norme contenute nella nuove legge con deleghe al governo approvata dalla Camera potranno subito essere applicate, infatti ad attuare poi la depenalizzazione e le nuove regole sui domiciliari dovrà essere il Governo Renzi mediante i decreti legislativi.
Carceri, legge pene alternative e messa in prova: ecco tutte le novità
E in attesa delle comunicazioni del Governo Renzi su amnistia e indulto, ecco quali sono le novità principali di questa nuova legge sulle pene alternative che da Lega Nord e Fratelli d'Italia è stata ribattezzata come un nuovo "svuota carceri".
La pena detentiva non carceraria - ovvero arresto e reclusione in abitazione o altro luogo pubblico o privato di cura assistenza o accoglienza (domicilio) - entra a pieno titolo nel codice penale. Secondo quanto prevede la delega data al Governo Renzi gli arresti domiciliari saranno la pena principale che andrà applicata automaticamente alle contravvenzioni colpite da arresto e a tutti i reati il cui massimo della pena previste è di tre anni di reclusione.
Se la reclusione va invece da tre a cinque anni il giudice dovrà tenere conto della gravità del delitto e dalla capacità dell'indagato a delinquere. Inoltre è prevista anche la detenzione domiciliare oraria e la prescrizione del braccialetto elettronico.
Pene alternative al carcere: domiciliari, messa in prova e lavori di pubblica utilità
I detenuti continuano a invocare amnistia e indulto contro il sovraffollamento carceri, ma la legge sulle pene alternative potrebbe contribuire ad alleggerire la situazione di affollamento.
Un altro punto importante della legge sulle pene alternative al carcere è la messa in prova ai lavori di pubblica utilità, i giudici in pratica potranno accostare alla condanna anche la sanzione del lavoro di pubblica utilità al posto della carcerazione. Però poi per almeno dieci giorni (la durata minima prevista), il soggetto condannato dovrà svolgere attività lavorativa non retribuita in favore della società.
La legge sulle pene alternative depenalizza anche alcuni reati. Il Governo Renzi infatti trasformerà in semplici illeciti amministrativi alcuni reati che al momento vengono puniti con multa o ammenda. L'immigrazione clandestina è tra i reati depenalizzati. La nuova legge contro il sovraffollamento carceri elimina anche l'istituto della contumacia che attualmente prevede il processo anche in assenza imputato.
Adesso, se il soggetto imputato, dopo un primo tentativo di notifica della convocazione in tribunale per il processo, si rende irreperibile il giudice dovrà sospendere il processo però potrà acquisire le prove ritenute non rinviabili. Dopo un anno dalla prima notifica, e così anche per ogni anno successivo, il giudice disporrà nuove ricerche dell'imputato irreperibile e fino a quando permane la sua assenza al processo verrà sospesa comunque la prescrizione.