Fase politica, ma anche sociale, di una delicatezza estrema per il nostro Paese. La campagna elettorale incombe, con tutte le incertezze che derivano da una riforma della legge elettorale ancora tutta da scrivere, che sta però a nostro parere producendo l'effetto di disorientare l'elettorato. Prevediamo un aumento degli astenuti. Nel corso della prima settimana di aprile Demopolis - istituto di ricerche e sondaggi - ha raccolto alcuni dati che vanno valutati con attenzione per capire meglio quale potrebbe essere il quadro politico del prossimo futuro. Si precisa che stiamo facendo riferimento a dati sulle Elezioni politiche.



Il Partito Democratico secondo i dati Demopolis sarebbe al 34,0% e quindi sembra che la prima fase Renzi sia stata valutata tutto sommato in chiave positiva. Ora si tratterà di vedere se le numerose promesse del neopremier saranno mantenute davvero. A nostro parere non sarà facile, perché il tempo stringe e il problema principale del Paese in questo momento storico, quello del lavoro, è ad oggi un autentico rompicapo che neanche Renzi, data la congiuntura, può pensare di dominare senza rischi.



Il M5S incassa il 23,0% e oggettivamente non deve sforzarsi più di tanto per confermarsi partito di primo piano visto il momento attraversato dai principali rivali politici.



Scende invece Forza Italia - al 18% per Demopolis - che sconta non solo lo strappo di Alfano ma gli infiniti guai giudiziari di un Berlusconi ormai sul viale del tramonto anche per semplici motivi anagrafici. A poco è servita anche l'apertura a Renzi, peraltro non da tutti condivisa. Forza Italia perde punti e consensi anche sull'onda emotiva della vicenda Dell'Utri, personaggio vicinissimo a Berlusconi arrestato proprio oggi, 12 aprile 2014, a Beirut.



NCD,UDC e PPE sarebbero al 6,5% circa secondo Demopolis, la Lega Nord di Salvini al 4,0%. I tempi delle vacche grasse e del celodurismo tipico di Bossi sono lontani, oscurati dai noti scandali (ricordate il Trota?). Sic transit gloria mundi.



Fratelli d'Italia passa dal 3,1% al 3,5% e rischia seriamente di restare fuori dal nuovo Parlamento. La Meloni deve darsi quindi da fare per risalire la china.



Scelta Civica, creatura di un Mario Monti che sembra ormai un lontano ricordo sbiadito, dovrebbe rimanere sotto il 2%. Idem Sel. Avremo davvero pochissimi partiti nel nuovo Parlamento? Il pericolo di una scarsa rappresentatività dei cittadini a nostro parere esiste eccome e i dati di Demopolis lo confermano.