A pochi giorni dalla data del 28 maggio 2014 entro la quale l'Italia dovrà risolvere il grave problema del sovraffollamento delle carceri, la Segretaria di Radicali Italiani invia una missiva al Presidente Giorgio Napolitano, ringraziandolo per il suo sostegno a favore della lotta contro il dramma dei detenuti.

Nella lettera recapitata alla data del 28 aprile, l'onorevole Rita Bernardini fotografa la situazione degli istituti di pena del nostro paese, per certi aspetti molto diversa da quella resa nota in precedenza dall'Amministrazione Penitenziaria.

Il numero della capienza nei vari penitenziari è infatti pari a 43.547 posti, a differenza delle 48.309 unità inizialmente confermate dal DAP. Questi dati non tengono tuttavia conto di situazioni particolari come per esempio la Sardegna, nella quale su 1.800 posti ci sono 1.100 detenuti consentendo quindi l'esistenza di posti inutilizzati per circa 700 detenuti. Lo stesso vale per i vari Ospedali Psichiatrici, che finiscono con il rientrare nella capienza ufficiale proclamata dal DAP.

Sempre stando alle parole della Segretaria Bernardini, sono gravi i problemi sanitari presenti negli istituti di pena: non ultimo il caso di un detenuto morto a Giarre a causa della mancanza di cure. A confermare tale affermazione ci sono i dati ufficiali della SIMPSE (Società Italiana di Medicina Penitenziaria) secondo la quale in carcere circa il 60-80% contrarrebbe nuove malattie.

Tale fatto è sicuramente collegato all'alto numero dei tossicodipendenti pari al 32% dei detenuti complessivi, oltre che delle persone portatrici di malattie infettive quali l'Epatite C e B, la tubercolosi e, per fortuna in misura minore, l'Hiv.

Per trovare una soluzione a questo dramma, per il quale l'Unione Europea ha più volte sanzionato l'Italia, l'onorevole Bernardini continua a farsi portavoce della lotta dei Radicali a favore dei provvedimenti quali l'amnistia e l'indulto.

Soluzioni gradite dallo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, oltre che da numerose frange del Parlamento. Diverso tuttavia il punto di vista di Matteo Renzi, da sempre contrario a questa iniziativa, e che quindi porterà inevitabilmente il nostro Paese al pagamento di pesanti sanzioni, che al momento non sembra proprio in grado di potere assolvere.