Giustizia e sovraffollamento carceri: mentre si resta in attesa della presentazione del testo unificato in materia di amnistia e indulto 2014 al Senato della Repubblica, interviene nuovamente il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Il Guardasigilli del Governo Renzi ha parlato del drammatico problema del sovraffollamento carceri intervenendo oggi a "La Telefonata" di Maurizio Belpietro su Canale 5.

Emergenza carceri, amnistia e indulto 2014: intervista al ministro Orlando su Canale 5

"Ci sono molte cose da fare", ha detto il ministro Andrea Orlando parlando della necessità di "sviluppare pene alternative al carcere, fare in modo che tossicodipendenti scontino la pena in comunità, rimpatriare una parte dei detenuti stranieri nei paesi d'origine, rendere più adeguato e razionale - ha aggiunto il responsabile del Dicastero di via Arenula - il patrimonio immobiliare perché abbiamo strutture detentive spesso fatiscenti".

Per il ministro della Giustizia "non basta costruire nuove carceri - ha detto - ma serve anche la polizia penitenziaria, che è un problema a causa del blocco del turn over e dei vincoli di bilancio".

Orlando ha però sottolineato che la situazione di affollamento carcerario è meno grave rispetto a qualche anno fa: "Nel 2009 - ha spiegato fornendo i dati - avevamo 20.000 detenuti in attesa giudizio e oggi sono 10.000".

Parlando della carcerazione preventiva Orlando - che non ha fatto riferimento ad amnistia e indulto, leggi di clemenza che sono di competenza parlamentare e non governativa anche se il governo può dare un impulso e svolge un ruolo decisivo - ha detto che "è un problema che il Parlamento sta affrontando, c'è una legge che deve tornare alla Camera dei Deputati per le modifiche introdotte al Senato della Repubblica, ma credo che prima dei termini imposti dalla sentenza della Corte di Strasburgo l'Italia può risolvere questo problema.

Nelle prossime settimane - ha sottolineato il ministro riferendosi alla riforma della custodia cautelare - avremo un testo in vigore".

Ma la soluzione più rapida per far fronte al sovraffollamento carceri entro il 28 maggio 2014 resta l'approvazione di provvedimenti straordinari di clemenza generale come amnistia e indulto 2014 chiesti con un messaggio alle Camere dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che nei giorni scorsi è tornato a pressare per l'approvazione delle "misure necessarie" dopo avere affrontato il problema dell'emergenza carceri con Papa Francesco il quale, telefonando a Marco Pannella in sciopero della sete per indulto e amnistia, ha assicurato il suo impegno contro "le ingiustizie" nelle carceri e dunque a favore dei diritti carcerati.