Dopo il caso Scajola scoppia un'altra polemica sull'utilizzo delle scorte nel nostro Paese. Il Governo Renzi è intenzionato a rivedere il sistema dei servizi di tutela per gli organismi dello Stato. Vediamo quali sono i numeri relativi alle scorte.

Le scorte in Italia sono 551 e costano al contribuente 225 milioni di euro. Il personale impegnato per far funzionare al meglio questo servizio è di 2500 unità, tra carabinieri, polizia, finanza e polizia penitenziaria. Sono 20 le scorte di classe ''A'', quelle per le più alte cariche dello Stato e per le persone che sono in serio pericolo di vita.

Le 20 scorte impegnano 3 auto blindate e 30 agenti nell'arco di una giornata intera, dato che il controllo della scorta deve essere sempre attivo per il rischio elevato al quale sono soggetti le persone in questione.

Poi ci sono 80 scorte di secondo livello che impegnano 2 auto blindate e 18 agenti; 300 scorte di terzo livello che impegnano 2 agenti e una vettura blindata; infine, quelle di quarto livello che impegnano una macchina non blindata e un agente per ogni singola scorta.

L'obiettivo del Governo Renzi è quello di ridurre il personale affidato alle scorte di quarto livello. Infatti, con una circolare inviata a marzo dal Ministro dell'Interno Angelino Alfano, si cerca di ridurre il personale impegnato cercando di recuperare almeno 400 uomini da ridistribuire sul territorio per la lotta alla criminalità organizzata. L'assegnazione delle scorte viene decisa dai prefetti in funzione dei pericoli e delle minacce a cui sono soggetti le persone da scortare.