Marcello Dell'Utri, agli arresti domiciliari dopo l'ordine di cattura internazionale emanato dalla procura milanese, è stato interrogato dalla Procura generale di Beirut nell'ambito della richiesta di estradizione da parte dell'Italia. L'interrogatorio è stato condotto dalla sostituta procuratrice Nada Al Asmar, alla presenza di un'interprete dell'Ambasciata italiana. Il caso è stato affidato a Nada Al Asmar dal procuratore generale Samir Hammoud il quale, al termine dei colloqui, dovrà inviare un resoconto al ministero della Giustizia.
L'interrogatorio è avvenuto al Palazzo di Giustizia dove l'ex senatore di Forza Italia è stato trasferito dall'ospedale Al Hayat, dove è ancora ricoverato dopo la condanna definitiva della Corte di Cassazione per concorso esterno in associazione mafiosa. Al termine, è stato portato via ammanettato su un'ambulanza per essere nuovamente trasferito nella clinica.
Ora il ministero della giustizia libanese, insieme al primo ministro, dovrà decidere se accogliere la richiesta di estradizione per poi, in caso di esito positivo, essere firmata dal presidente della repubblica.
In un'intervista rilasciata ieri, Marcello Dell'Utri aveva dichiarato di sentirsi un prigioniero politico e, che se dovesse essere estradato in Italia, chiederà di scontare la sua pena ai servizi sociali.
Il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, ha così commentato la dichiarazione di Dell'Utri ''La sentenza che ha condannato a 7 anni l'ex senatore di Forza Italia non è affatto una sentenza politica. È il resoconto arrivato dopo tre gradi di giudizio che hanno evidenziato i rapporti dell'uomo con la criminalità organizzata''.