Silvio Berlusconi, all'indomani delle elezioni europee, si è presentato al comitato di presidenza di Forza Italia ed ha dato la sveglia ai suoi, indicando come e dove intervenire per rilanciarsi e recuperare il consenso degli italiani. Innanzitutto, l'ex Cavaliere ha allontanato qualsiasi dubbio circa un suo allontanamento dalla leadership: "Io rimango a guidare il partito".

Subito dopo aver comunicato la decisione di restare al timone di Forza Italia, ha chiesto di non parlare più dei suoi figli e di un eventuale loro ingresso nel mondo della politica. Analizzando poi i motivi della sconfitta alle urne, Berlusconi ritiene che il partito sia stato penalizzato dalla sua impossibilità di svolgere pienamente la campagna elettorale, poiché limitato dalle decisioni prese dal Tribunale di sorveglianza di Milano. Anche gli attacchi del Nuovo Centro Destra di Alfano e i casi giudiziari che hanno coinvolto Scajola e Dell'Utri, più lo scandalo Expo avrebbero danneggiato l'avanzata di Forza Italia. Come dovrebbe avvenire, allora, il rilancio?

L'ex Premier ha intenzione di aumentare la presenza del suo partito sul territorio italiano, attraverso numerosi congressi cittadini. Inoltre anticipa che sarà spesso in televisione, ed anche i parlamentari di Fi dovranno intervenire con una maggiore frequenza nelle reti locali. Per quanto riguarda la strategia delle alleanze, Berlusconi anticipa che c'è bisogno di creare una nuova coalizione del centrodestra, ma non con tutte le realtà politiche esistenti. Il suo primo passo sarà un riavvicinamento con la Lega Nord, la quale con la cura Salvini è ritornata a guadagnare posizioni.

Il leader di Forza Italia, in merito al "sostegno" dato al Governo Renzi, ha tenuto a precisare che il suo partito ha votato favorevolmente solo alle riforme ritenute giuste e proposte già da lui in passato. Quindi è tornato ad attaccare il sistema giudiziario italiano ed ha sottolineato la necessità di una riforma della giustizia. Berlusconi, oltre alla fiducia nelle possibilità di recupero di Fi, ha fatto suonare anche un campanello d'allarme, ricordando che al momento la situazione economica del partito è critica e che servirebbero almeno 30 milioni di euro per farlo tornare in piena attività. In chiusura, parlando di eventuali primarie, l'ex Presidente del Consiglio ha ribadito che per lui le primarie di partito sono inutili, mentre sarebbe favorevole a lanciare quelle per eleggere il leader di una coalizione politica.