Non ha gradito il premier Matteo Renzi gli appunti arrivati ieri dal dossier del Servizio Bilancio del Senato, riguardo le coperture economiche annunciate dal premier per il bonus fiscale, i famosi ottanta euro previsti per fine mese. La relazione dei tecnici di palazzo Madama, resa nota ieri, infatti, critica i conti di Renzi riguardo le coperture economiche del Dl Irpef, considerando le premesse su cui esse si basano piuttosto fragili.



Ma Matteo Renzi non ci sta e così come sottolineato da 'Il Fatto Quotidiano' accusa il Senato di manovrare contro di lui per il progetto, che sicuramente andrà in porto assicura il premier, di abolire il Senato.

Renzi considera perciò normale, che per questo motivo, palazzo Madama si ribelli e provi a metterlo in difficoltà. Mai invece, nemmeno una volta, nelle parole riportate dal quotidiano, traspare il seppur minimo dubbio, la anche velata incertezza, circa la giustezza delle sue azioni e del suo pensiero. Caratteristica propria delle persone intelligenti, questa. Indubbiamente.



Un altro appunto per nulla gradito al giovane Presidente del Consiglio, è quello che riguarda l'aumento della tassa sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia detenute dalle banche azioniste, come rivela il "Il Fatto Quotidiano", che secondo i tecnici del Senato presenterebbe profili di incostituzionalità, poichè non garantisce l'esigenza di conoscenza anticipata da parte del contribuente circa il carico fiscale posto sulle proprie attività economiche.

Anche qui ancora una volta Renzi rilancia le accuse al mittente, definendo impeccabile dal punto di vista tecnico il provvedimento e non trovando di meglio da fare che accusare il Senato di tutelare gli interessi del capo dell'Abi, Antonio Patuelli.



Insomma, pare che la battaglia non sia che all'inizio. Renzi, il rottamatore, contro il Senato, da rottamare.

Una battaglia tutta personale per il premier Matteo Renzi, deciso a non arretrare nemmeno di un millimetro per non perdere la faccia. Tutto in questo senso appare sacrificabile. Tutto. Ovviamente anche l'Italia e gli italiani.