Per Beppe Grillo, l'inchiesta sulle tangenti per l'Expo 2015, è una vera e propria manna dal cielo, a soli quindici giorni dalle elezioni europee: il capo del Movimento Cinque Stelle si è letteralmente buttato a capofitto sull'ennesimo scandalo della 'vecchia politica', rivendicandone persino la paternità, visto che soli quindici giorni fa, i grillini avevano fatto irruzione nel cantiere. Brutta tegola per Matteo Renzi che, da qui alla domenica del voto, dovrà cercare di difendersi e, se possibile, contrattaccare quello che, in questo momento, è il suo principale avversario.

Vediamo.



Matteo Renzi, duro giudizio sullo scandalo Expo 2015 ma Grillo è uno sciacallo

Il presidente del Consiglio, durante il suo intervento alla trasmissione televisiva 'Virus' di Raidue, ha condannato duramente gli episodi legati ad Expo 2015: "Bisogna essere severi con tutti - ha detto Matteo Renzi - Non si possono vedere immagini con quello che tira fuori una busta. La politica - aggiunge il leader del Partito Democratico - deve fare un passo indietro, deve stare a guardare zitta".



Nello stesso tempo, però, parte l'attacco verso Beppe Grillo e il Movimento Cinque Stelle, accusati di approfittare della situazione per guadagnare terreno sul prossimo voto del 25 maggio: 'È da sciacalli buttarsi addosso a delle indagini per prendere mezzo punto in più', ha dichiarato stizzito Matteo Renzi, 'se pensano di poter cambiare i sondaggi, lo facciano'.

La situazione, per ora, si mantiene ancora favorevole al Partito Democratico perchè, nell'ambito dello scandalo Expo 2015, non è saltato fuori alcun nome appartenente alla corrente di sinistra, ma è chiaro che, se nel proseguo delle indagini, dovessero essere coinvolti anche esponenti vicini al PD, allora le cose si metterebbero male per Matteo Renzi. A quel punto, per Beppe Grillo, sarebbe come il 'cacio sui maccheroni'.