Il problema del sovraffollamento delle carceri continua ad essere uno dei temi caldi della politica italiana, nonostante la recente decisione dell'Unione Europea di promuovere il nostro paese per i progressi svolti nell'ultimo anno.

Nuove misure devono essere dunque prese il prima possibile e su questo fronte si è mosso il Consiglio dei Ministri, stabilendo una nuova forma di riduzione della pena per i detenuti che sono stati coinvolti da trattamenti inumani nel periodo di detenzione nei penitenziari italiani.

Non si tratta dell'unico provvedimento preso nell'ultimo periodo, in quanto anche la Cassazione si è in precedenza mossa per cercare di diminuire il numero dei detenuti.

La decisione, in tal senso, è avvenuta stabilendo che le pene dei piccoli spacciatori di droga (condannati in base alla Fini-Giovanardi) dovessero essere ricalcolate al ribasso. Stando quindi ai primi calcoli, dunque, grazie a quest'ultima misura il numero dei detenuti potrebbe diminuire di circa 7.000 unità, anche se per essere più precisi sarà necessario attendere i primi ricalcoli da parte dei giudici. Per questo, infatti, i Radicali sono certi che le stime siano troppo ottimistiche e che difficilmente la decisione della Cassazione potrà risolvere il problema del sovraffollamento.

C'è inoltre da aggiungere che, per ricalcolare il periodo di detenzione, i giudici si ritroveranno oberati di calcoli e richieste e che, di conseguenza, i tempi per far uscire i detenuti potrebbero allungarsi.

Per questo, ancora una volta, i provvedimenti di clemenza quali l'amnistia e l'indulto potrebbero apparire come la soluzione più immediata. Ricordiamo che, oltre i Radicali, anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è più volte espresso in tal senso.