L'esame della UE sull'emergenza carceri italiane a seguito della sentenza Torreggiani, in cui la Corte Europee dei diritti umani aveva condannato un anno fa l'Italia per le condizioni disumane in cui vivevano i detenuti, è stato superato, e il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ha riconosciuto i "significativi risultati" già raggiunti per il sovraffollamento delle carceri. "L'Italia ha introdotto, entro i limiti di tempo imposti dalla sentenza un rimedio preventivo" dice la sentenza.

Tuttavia anche se è stato riconosciuto l'impegno che le autorità italiane hanno messo nel risolvere la questione del sovraffollamento carcerario, con la diminuzione del numero di detenuti per cella, nel rispetto dello spazio vitale di ogni carcerato di almeno 3 metri quadri, il comitato ha precisato che effettueranno una successiva valutazione nel giugno del 2015.

Soltanto qualche settimana fa la Cassazione ha dato il via libera alla riduzione delle pene per spaccio di droghe leggere, e la Corte ha sottolineato che in questo modo potranno uscire tra i 3 mila e i 4 mila detenuti condannati per piccolo spaccio, nel caso in cui fosse accolta la richiesta di revisione del trattamento sanzionatorio della legge sulla recidiva della Fini-Giovanardi.

Questa misura potrebbe essere presentata a giugno insieme con il pacchetto che il governo Renzi sta delineando per risolvere il sovraffollamento delle carceri, e introdotta con un decreto legge che permetterà la riduzione della pena e il risarcimento per i carcerati vittime di sovraffollamento anche già in libertà.

Sull'eventualità o meno di mettere in atto misure di Amnistia e Indulto, il ministro Orlando ha dichiarato di essere favorevole ad una veloce soluzione del problema delle carceri, ma di essere contrario alle misure di clemenza, e secondo Repubblica il comitato del Consiglio d'Europa ha chiesto al governo di poter effettuare un monitoraggio continuo e di essere informato sull'imminente approvazione del decreto legge per valutare gli approfondimenti.