Arriva l'allarme di Maroni sull'Expo. Il presidente della regione Lombardia mette fretta al Governo per decidere cosa fare dell'Expo e spinge per l'assegnazione di pieni poteri decisionali a Cantone. Così ora l'evento più importante realizzato dall'Italia rischia di non essere pronto ai blocchi di partenza.

Maroni: 'Bisogna far ripartire le opere'

"I tempi si stringono e le opere sono ferme" questo l'allarme di Maroni che afferma "si rischia di non riuscire a portarle a termine entro il 30 aprile del prossimo anno, ogni giorno che passa è un giorno perso".

Maroni a afferma di aspettare con grande speranza il decreto che dovrebbe uscire venerdì dal consiglio dei ministri, "L'Expo è bloccato, i lavori sono bloccati e non vedo ragione per continuare su questa strada".

La risposta di Renzi arriva da Shanghai. Il premier continua a ribadire la linea di riformazione che il Governo si è prefissato di seguire "L'Expo sarà l'opportunità per rilanciare l'immagine dell'Italia e del Made in Italy, basta con i pessimismi".

Anche Angelino Alfano esprime i propri dubbi in merito alla rivalutazione dell'Expo: "non può permettersi di fare la brutta figura di consegnare una vetrina sporca o di non consegnarla proprio", riferendosi alla corruzione che ha macchiato l'Expo 2015.

Niente scarcerazione per Maltauro e Paris

Intanto sul fronte della giustizia Enrico Maltauro, l'imprenditore vicentino che sta aiutando i magistrati nella propria caccia alla verità mettendo in ballo prima Berlusconi e poi Bersani e Fassino, e Angelo Paris, ex manager dell'Expo 2015, si sono visti rifiutare la richiesta di scarcerazione.