Una grande tensione, sia a sinistra sia a destra, sta circolando in queste ultime ore nei palazzi del potere di Roma dopo il risultato delle elezioni amministrative di domenica scorsa, che hanno mostrato come l'ondata del Partito Democratico, dopo il successo delle Elezioni Europee, si sia già arenata alle prese con lo scandalo delle tangenti del Mose. Il fatto citato ha portato l'autocritica del premier Renzi: "Il problema non sono le regole che mancano, ma i ladri".

Gasparri, esponente di Forza Italia, si è scagliato contro il premier Renzi, reo di aver partecipato sabato al convegno a Firenze invitato da Repubblica, e di aver violato il silenzio elettorale il giorno prima dei ballottaggi, accusando "il servilismo del giornalismo italiano".

Libero ha reso noto che Maurizio Gasparri vuole denunciare questo fatto scandaloso in Commissione di Vigilanza: "Non è possibile che il segretario del Pd imperversi su tutti i telegiornali e su tutte le radio anche del servizio pubblico il giorno prima di importanti votazioni" ha detto.

Il senatore forzista ha voluto sottolineare che i risultati delle elezioni comunali hanno mostrato il desiderio di cambiamento degli italiani e ha portato in diverse città il centrodestra alla vittoria, sottolineando il bisogno di dare un senso di futuro e unità per ripartire dopo questo turno elettorale, con un nuovo centrodestra: "Servono sia esperienza che rinnovamento. L'improvvisazione va messa al bando come il pressapochismo".

Come un fiume in pena, il fedele forzista ha affermato che FI dovrà diventare il punto di riferimento per una nuova coalizione moderata di destra, che possa guidare e realizzare progetti concreti per l'Italia, precisando che i risultati dei ballottaggi di Perugia, Spoleto, Foggia, e Padova hanno dimostrato come un nuovo centrodestra unito e impegnato potrebbe diventare imbattibile: "Cambiare senza illudersi, come talvolta e' avvenuto, che l'ultimo arrivato avesse per forza ragione.

Diamoci da fare senza facili illusioni o pessimismi cosmici".

Intanto, il consigliere politico del Presidente di Forza Italia, Giovanni Toti, durante l'intervista al Tgcom 24 di questa mattina ha sottolineato che le risorse elettorali del premier Renzi sarebbero dovute andare alle imprese e ha precisato che le tre grandi opere, Expo e Mose, Tav, invece di diventare un mezzo per lo sviluppo dell'economia: "Sono diventate, per colpa della corruzione, tre esempi di malapolitica".