In questi giorni, molti sono i provvedimenti proposti per migliorare la situazione delle carceri italiane e per ridurre il sovraffollamento carcerario. Nella prossima riforma della Giustizia, oltre ad includere queste norme, saranno prese in considerazione anche altre questioni, come ad esempio la riduzione della pena per tutti quei carcerati che hanno subito atti di tortura oppure siano stati sottoposti a trattamenti degradanti per un periodo di tempo superiore a 15 giorni, oppure un risarcimento economico per tutti quei detenuti che hanno subito maltrattamenti e, in questo caso, sarà prevista anche una riduzione della pena.

L'Unione Europea ha accolto con pieno favore queste proposte che saranno attuate con la prossima riforma della Giustizia anche se lo stesso ministro ha evidenziato che questo è ancora niente rispetto a quello che si dovrà fare per cambiare il sistema della giustizia in Italia.

Certamente, almeno per il momento, sono state abbandonate le norme relative all'indulto e all'amnistia nonostante l'esortazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Proprio in questi giorni è arrivata, invece, una proposta di legge sull'indulto dal partito del Centro Democratico con promotore Bruno Tabacci, con la quale si cercherebbe di concedere l'indulto ai detenuti che si trovano in carcere per piccolo spaccio.

Lo stesso Tabacci ha evidenziato che "alla luce di quanto è stato pronunciato dalla Consulta, ogni detenuto dovrebbe avviare una procedura che gli consenta di avere ricalcolata la sua pena. Con l'indulto si eviterebbe l'intasamento dei tribunali risolvendo il problema".