Qualche giorno fa, alcuni delegati Onu si sono recati in Italia per verificare la situazione delle carceri che, nonostante la recente promozione da parte dell'Unione Europea, continuano a riversare in gravi condizioni. Gli esperti Onu, presenti nel nostro Paese dal 7 al 9 luglio e guidati da Mads Andreas, hanno potuto rendersi quindi conto in prima persona di come i problemi nei penitenziari siano ancora molti e la vita dei detenuti sia spesso ai limiti della sopportazione umana: molti sono ancora i casi di sovraffollamento così come le insufficenti condizioni igenico-sanitarie Nonostante le rassicurazioni del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il norvegese Mads Andreas ha espresso alcuni punti sui quali in Governo dovrà intervenire quanto prima per ridare dignità alle condizioni di vita dei detenuti.

Amnistia e indulto: Ecco le richieste dei delegati Onu al Governo italiano

I rappresentanti dell'Onu hanno chiesto al Governo di adottare il prima possibile alcune indispensabili misure d'urgenza. Le riassumiamo di seguito come evidenziato dal sito dei Radicali Italiani, da sempre in prima linea nella lotta a favore dei detenuti:

  • cercare soluzioni alternative alla detenzione in carcere proteggendo anche i diritti dei migranti
  • ricorrere alla scarcerazione se necessario;
  • ricordare quanto stabilito nella "sentenza Torregiani" e dalle precedenti raccomandazioni dell'Onu risalenti al 2008;
  • tenere in considerazione le proposte di amnistia e indulto, come già dichiarato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
  • cercare di risolvere il problema dei migranti, riducendo i tempi della detenzione amministrativa e migliorando la vita all'interno dei Centri di accoglienza e identificazione;
  • rivedere il 41/bis considerato illegale, in quanto non in linea con le leggi internazionali vigenti in materia di diritti umani.

Le direttive comunicate dall'Onu sono state rese note solamente dall'agenzia Ansa e successivamente da pochi altri organi di stampa e comunicazione.

Come riporta lo stesso sito dei Radicali Italiani, l'argomento è stato quasi completamente cancellato dai giornali e dai siti web, forse per non creare ulteriori grattacapi al Governo di Matteo Renzi. Questa forma di censura appare incomprensibile se si considera che proprio in questi giorni verrà nominato il nuovo capo del DAP nonché il Garante Nazionale dei detenuti.