"Ci siamo mossi con le manutenzioni straordinarie anziché scegliere la via di indulto e amnistia". Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervenendo ad Agrigento al convegno dal titolo "Riforma della giustizia: magistratura e avvocatura insieme per un'occasione da non perdere" promosso dall'associazione 'Rifare l'Italia' in collaborazione con la sezione agrigentina dell'Anm e L'Ordine degli avvocati di Agrigento.

Indulto e amnistia, parla il ministro Orlando: 'Abbiamo preferito muoverci diversamente'

Misure straordinarie di clemenza come quelle auspicate dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, cioè indulto e amnistia, vengono chieste all'Italia anche dall'Onu che dopo tre giorni di ispezione in Italia sul sovraffollamento carceri, la questione giustizia, la durata dei processi, il regime di carcere duro cosiddetto 41 bis, la questione degli ospedali psichiatrici, manda a dire al Governo Renzi e al Parlamento italiano: "Chiediamo alle autorità italiane - ha scritto in un comunicato stampa Mads Andenas, presidente del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria mentre in commu - di rispettare le nostre raccomandazioni del 2008 e quanto statuito - si legge ancora - dalla sentenza Torreggiani della Corte di Strasburgo".

Carceri, amnistia, indulto: le 'raccomandazioni' dell'Onu all'Italia

"Raccomandazioni come quelle formulate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell'ottobre del 2013 (indulto e amnistia) - ha aggiunto Mads Andenas al termine della visita di controllo della delegazione Onu - sono quanto mai urgenti per garantire la conformità al diritto internazionale". "In questi mesi - ha detto invece il ministro della Giustizia Andrea Orlando parlando del sovraffollamento carceri nel corso del suo intervento oggi al teatro Pirandello di Agrigento - grazie ad una serie di manutenzioni straordinarie abbiamo ripreso la situazione e la Corte di Strasburgo ha apprezzato i nostri sforzi".

Carceri, indulto e amnistia: i nuovi dati del Dap aggiornati al 30 giugno

Fornendo i nuovi dati sulle carceri aggiornati dal Dap al 30 giugno 2014, Orlando ha spiegato che "i detenuti sono 58.092, oltre 800 in meno rispetto al 5 giugno", giorno in cui l'Europa ha concesso la proroga di un anno ai termini imposti dalla "sentenza pilota" Torreggiani affinché l'Italia ripristini condizioni umane e dignitose nelle carceri italiane.

Va ricordato, alla luce dei nuovi dati forniti dal ministro Orlando, che i posti normativamente previste nei 206 istituti penitenziari italiani sono circa 45.000, quindi ancora ci sarebbero almeno 13 mila detenuti in più in attesa di vedere l'esito del nuovo decreto svuota carceri - o indulto mascherato come lo hanno ribattezzato la Lega Nord di Matteo Salvini e il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo contrari a indulto e amnistia - recentemente varato dal Governo Renzi e in attesa di essere convertito in legge.

"Ci siamo mossi con le manutenzioni straordinarie anziché - ha aggiunto ancora il ministro Orlando parlando delle misure contro il sovraffollamento carceri - scegliere la via dell'indulto e dell'amnistia. In questa discussione non si parla - ha detto il guardasigilli del Governo Renzi secondo quanto riporta l'Agi -alla pancia della gente".