E' durato due ore il colloquio che dovrebbe dare il via al futuro delle riforme italiane. Si è parlato di Senato, di bicameralismo, di patto del Nazzareno. Un patto quello fra PD e Forza Italia di cui si è ampiamente discusso e polemizzato, giunto ormai a un bivio.

Un passaggio di consegne, il vecchio e il nuovo che avanza. Oppure solo due facce della stessa medaglia? Beppe Grillo non perde occasione per attaccare il governo: "Il presidente del Consiglio Renzi, nonostante i ripetuti solleciti della delegazione del M5S, non ha ancora fatto sapere quando li incontrerà per discutere della legge elettorale.

Nel frattempo stamattina sta incontrando a Palazzo Chigi il Noto Pregiudicato, accompagnato da Gianni Letta, per discutere delle riforme".

Pregiudicato o no, Silvio Berlusconi è ancora sostenuto da una larga fetta della popolazione italiana e come tale merita di essere ascoltato. Che sia Renzi o quella fetta di popolazione a sbagliare nel dar fiducia a un pregiudicato, non ci sono alternative.

Quanto può influire, però, l'opinione dell'ex premier, contro un PD sostenuto ormai dal 40% della popolazione italiana? I sondaggi continuano a rivedere al rialzo il gradimento degli italiani per il premier Renzi. Nonostante le polemiche e gli scandali all'interno del suo partito. Andare al voto adesso (legge elettorale permettendo) vorrebbe dire regalare al PD uno strapotere assoluto. Forza Italia, quindi, non può permettersi di tirare troppo la corda. O arriverà il momento in cui si spezzerà.