Vogliamo riportare i nostri lettori indietro nel tempo. Era il mese di giugno del 2012, governo Monti, tanto per fare mente locale. Molti di voi ricorderanno il 'decreto Sviluppo', all'interno del quale si annuncia la nascita della 'Fondazione di studi universitari e di perfezionamento sul turismo'.

Capitale in dotazione: sei milioni di euro solo per i primi tre anni. Lo scopo è di quelli nobili e importanti: riguarda 'la progettazione, predisposizione e attuazione di corsi di formazione superiore' per il turismo. Questo, infatti, è uno dei settori in evidenza per quanto riguarda la nostra economia.

La spesa turistica totale in Italia, nel 2013, come ha ricordato recentemente anche il ministro Franceschini, è stata pari a circa 96 miliardi di euro. Di questi circa un terzo sono stati spesi dagli stranieri ed in particolar modo dai tedeschi, dagli americani e dai francesi. Ogni anno, il settore del turismo contribuisce con ben 70 miliardi alla ricchezza

nazionale.



C'è un problema, però. Circa il 60% del turismo viene accolto da quattro regioni (Lazio, Veneto, Lombardia e Toscana), mentre il Sud che potrebbe rappresentare una risorsa inestimabile per il turismo sembra arrancare. C'è bisogno, dunque, di una 'spinta' ed ecco dunque la ragione per la quale si decide di portare la

Fondazione in una delle regioni del Sud.

Si fanno subito avanti Napoli e la Campania, cioè De Magistris, sindaco di Napoli e Caldoro, presidente della Regione, scrivendo ai ministeri competenti: Università, Affari regionali, Turismo ed Economia. Si evidenzia come Napoli è riconosciuta a livello mondiale per il turismo, come può vantare ben cinque università e bla bla bla.

Morale? La Fondazione viene affidata a Napoli e costituita il 24 aprile 2013 con tanto di statuto e di nomina dei componenti del consiglio di amministrazione. Presidente Massimo Bergami, ordinario di Organizzazione aziendale con Massimo Marrelli, rettore a quel tempo dell'Università 'Federico II' che sceglie come sede l’ex facoltà di Economia, in via Partenope.



Tiriamo le somme. E' passato più di un anno, e di quella fondazione non si sa più nulla. Nessuna riunione è stata mai organizzata, nè tantomeno gli acclamati corsi di alta formazione. Nemmeno De Magistris e Caldoro la menzionano più, come se fosse diventata un 'fantasma'. E i soldi del capitale, che fine hanno fatto? E la formazione di personale per rilanciare il turismo del Sud? Siamo di fronte ad un altro triste capitolo della nostra Italia, con nobili iniziative che scompaiono con i soldi. I soldi, però, qualcuno li avrà presi.