E' stata varata ieri dal consiglio dei ministri un prima parte della riforma della giustizia del Governo Renzi, ora il nuovo appuntamento con i temi della giustizia è mercoledì prossimo 3 settembre quando in commissione Giustizia al Senato della Repubblica, riprenderà l'esame congiunto dei disegni di legge per la concessione di amnistia e indulto 2014-2015 ma anche di altri ddl che riguardano la riforma della giustizia su cui ancora non c'è comunque un accordo definitivo nella maggioranza e non si trova un punto di incontro con le opposizioni. A creare divisioni è in particolare la riforma della giustizia penale, mentre ci sarebbe più condivisione sulla riforma giustizia civile che il consiglio dei ministri ha varato ieri venerdì 29 agosto su proposta del premier Matteo Renzi, del ministro della Giustizia Andrea Orlando; uno dei 7 provvedimenti della giustizia approvati ieri dal Cdm porta la firma anche del ministro dell'Interno Angelino Alfano.

Riforma giustizia: ok dal Cdm, ora amnistia e indulto

Oltre alle varie misure per la riforma giustizia civile, il Governo Renzi ha varato anche il ddl sulla riforma della giustizia penale, più specificatamente "Modifiche - si legge nel comunicato stampa diffuso da Palazzo Chigi dopo il consiglio dei ministri di venerdì 29 agosto 2014 - alla normativa penale, sostanziale e processuale e ordinamentale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi, oltre che all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena". La prima parte della riforma della giustizia è costituita da decreti, ddl e proposte di legge delega. Diversi gli interventi previsti con decreto dal Governo Renzi per il dimezzamento nell'arretrato nel processo civile con l'introduzione di nuove norme che snelliscano tutto il procedimento, previsto, tra l'altro, il processo civile telematico.

Per quanto riguarda la giustizia penale vengono intanto introdotte nuove norme contro il falso in bilancio e l'autoriciclaggio, ma anche per la regolamentazione della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche e ambientali contenute in ordinanze cautelari. Varate anche nuove norme per la preescrizione dei reati, che sarà più lunga ma non riguarderà i processi in corso.

"La riforma del Csm non è stata abbandonata, ma rimandata in attesa di un'interlocuzione con il nuovo Consiglio superiore della magistratura", ha dichiarato ieri il ministro della Giustizia Andrea Orlando a margine del consiglio dei ministri che ha gettato le basi per una nuova riforma della giustizia. ''Sul processo penale - ha aggiunto il guardasigilli Andrea Orlando - abbiamo deciso di intervenire per snellire l'iter che porta al giudizio finale con strumenti che mirano a razionalizzare il ricorso in appello, senza comprimere le garanzie ma evitando le dilazioni''.

"Non c'e' nessun contrasto tra me e i ministri", ha assicurato ieri il primo ministro che, dopo aver presentato la riforma giustizia con le slide, ha lasciato il Cdm. Per Renzi la riforma della giustizia civile sarebbe la "vera rivoluzione". "Alla fine dei 1000 giorni - ha detto il premier - avremo tempi certi, meno di un anno per il processo civile e il dimezzamento dell'arretrato".

Ora il nuovo appuntamento con i temi caldi della giustizia si sposta nuovamente in commissione Giustizia del Senato, presieduta da Francesco Nitto Palma, dove dal 3 settembre ricomincia l'esame congiunto dei quattro ddl per amnistia e indulto contro il sovraffollamento carceri con cui l'Italia deve fare i conti per via delle diverse sentenze di condanna emesse dalla Corte di Strasburgo.