L'ultimo sondaggio politico riguardante la decisione da parte dell'Italia per l'invio di armi in Iraq, ha destato non poche perplessità negli italiani che, naturalmente, secondo l'istituto Ixè sono stati contrari per una maggioranza di ben 74 punti percentuale, con un 5% che non ha saputo esprimere una propria opinione in merito.

In Iraq è in corso un tremendo genocidio sotto gli occhi di tutto il mondo e proprio per questo la maggioranza della popolazione sarebbe contraria ad alimentare questo orrore che non tende a fermarsi. Altri invece, come la Merkel, pensano che inviare armi in Iraq per fermare il genocidio di Isis, sarebbe l'unica soluzione attualmente attuabile, anche a rischio che le armi inviate possano andare in mani sbagliate.

Le milizie islamiche sarebbero infatti ben finanziate "senza essere direttamente finanziate da alcuno stato" e, proprio per questo, giungere ad una conclusione agendo in modo violento contro queste persone che se non la pensi come loro, sei un nemico, potrebbe essere l'unica soluzione possibile.

E' vero che il governo dovrebbe seguire le procedure NATO, ma è anche vero che questa decisione andrebbe contro il pensiero della maggior parte dei cittadini. Anche la Presidente di Emergency si è infatti schierata contro la spedizione dell'artiglieria ai curdi, proponendo di iniziare le trattative con i jihadisti.

Evidentemente al Governo ci sono persone che non hanno mai letto la popolare trilogia della Fondazione di Asimov, in cui viene descritto come risolvere ogni situazione a proprio favore senza l'utilizzo di armi e violenza.

Una fantascienza che a distanza di oltre mezzo secolo si è rivelata una realtà attuale e da cui deriva la frase: "La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci".

D'altronde, la storia ci ha legati ad alleati che in Iraq hanno più di un interesse e, soprattutto per questo, l'Italia è quasi obbligata ad accettare questa spedizione che dovrebbe avere inizio il 27 agosto 2014.

Le armi che sarebbero state già "impacchettate" pare siano dei kalashnikov e altre armi sequestrate durante la guerra dei Balcani, cui sono abituati i peshmerga.

E' dunque questo l'inizio della terza guerra mondiale citata anche da Papa Francesco?