L'idea di riformare la giustizia è apparsa fin dall'azione iniziale del Governo Renzi uno dei capisaldi del nuovo indirizzo di gestione politica per il 2014 - 2015, ma con il concludersi dell'estate sembra purtroppo che il tema del sovraffollamento carcerario sia passato in secondo piano rispetto ai problemi derivanti dalla gestione amministrativa e burocratica. Il Paese arranca e le riforme promesse nel campo della giustizia sembrano toccare solo il codice civile o penale, non curandosi dei gravi segnali che continuano ad arrivare dagli istituti di sicurezza italiani.

Solo negli ultimi giorni, in ordine di tempo, abbiamo assistito al suicidio di un detenuto rinchiuso nel carcere di Pisa e alla protesa del sindacato di polizia penitenziaria.

Lo svuota carceri 2014 è utile, ma non risulterebbe sufficiente a causa della gravità del problema

La gravità della situazione si può appurare dalle stesse cifre rilasciate nelle scorse settimane dal Ministero della Giustizia, dopo che Rita Bernardini del partito Radicale aveva iniziato un lungo sciopero della fame. Il sovraffollamento carcerario in Italia si attesta in media al 119%, ma in alcuni casi può superare addirittura il 200%. Nella giornata di ieri Francesco Nitto Palma (Presidente della Commissione Giustizia nella Camera dei deputati e parlamentare FI) ha spiegato che la trattativa per i disegni di legge volti a riformare la Giustizia in Italia è stata rinviata a data da destinarsi.

Il tema dell'amnistia e dell'indulto 2014 - 2015 sarà probabilmente affrontato direttamente con il Guardasigilli Andrea Orlando, nell'ottica di integrare l'ampia riforma che sarà discussa nel breve periodo. Ricordiamo che importanti cambiamenti sono attesi tanto per quanto riguarda il diritto civile che quello penale, ad esempio con lo snellimento burocratico della giustizia e con l'introduzione dei nuovi reati di falso in bilancio e di auto riciclaggio.

I parlamentari non voler generare false aspettative circa la questione del sovraffollamento

Nonostante queste premesse, i parlamentari che si stanno occupando nello specifico della questione si mantengono cauti e hanno deciso di adottare un basso profilo, anche per non generare aspettative nei confronti di coloro che si trovano a soffrire condizioni di carcerazione non conformi al rispetto dei diritti civili previsti dalla legge.

Il Governo potrebbe infatti decidere di proseguire sulla linea fin qui adottata, ovvero di limitare il provvedimento di clemenza a quanto già previsto nello svuota carceri 2014. Con quest'ultimo provvedimento è stata introdotta una conversione della pena per coloro che hanno commesso reati minori, mentre viene garantito un rimedio risarcitorio di 8,00 € al giorno per tutti coloro che sono rimasti reclusi in condizioni non conformi a quanto previsto dalla convenzione per i diritti dell'uomo, ratificata dall'Italia in sede UE.

Nel frattempo, proseguono le pressioni extra parlamentari sull'esecutivo, al fine di favorire un provvedimento di clemenza di portata più ampia. Ricordiamo che sulla questione in ordine di tempo, negli scorsi mesi, sono intervenuti la Corte di Giustizia, l'Onu, il Presidente della Repubblica e il Sommo Pontefice. Nelle prossime settimane è invece attesa una nuova protesta, organizzata da Marco Pannella e da Rita Bernardini dei Radicali italiani.