Anche se probabilmente non lo ammetteranno mai, le superpotenze d'occidente stanno tremando. L'Isis fa paura e pare che ormai sia prossima una serie di attentati nelle maggiori città d'Europa e Stati Uniti. Nel mirino ora New York e Parigi, allarme in particolar modo per le metropolitane. Intanto, l'Fbi è sicura di aver individuato il terrorista colpevole di aver assassinato Foley nel famoso video della decapitazione lanciato in rete circa un mese fa. I vertici dell'Fbi non hanno voluto rendere noto il nome del sospettato, un britannico appartenente al gruppo terroristico dell'Isis, al momento etichettato come John.

Il gruppo terroristico intanto ha distrutto oggi una chiesa cristiana a Tikrit, in Iraq.

Il premier iracheno, Rohani, è stato lapidario nel suo intervento di oggi: "l'Isis vuole la fine della civiltà". Parole che avranno fatto senz'altro piacere al presidente Obama che proprio ieri si era espresso a chiare lettere per l'ennesima volta contro una possibile negoziazione con l'Isis. Per Obama, come per tutti i maggiori esponenti politici d'occidente, non è possibile negoziare con tali individui, ma la paura è tanta. Nell'Isis infatti, secondo delle ricerche non ancora sicure al 100%, sarebbero diverse centinai gli occidentali che hanno preso parte al gruppo terroristico. Solo 100 sarebbero gli statunitensi, e la paura maggiore è che quando questi cittadini torneranno in patria potrebbero rendersi protagonisti di atti di terrorismo che difficilmente potranno essere fermati in anticipo.

La situazione rimane critica anche sul versante diplomatico: nel suo intervento di ieri Obama ha ricordato che l'America non è in guerra con l'Islam, anzi i musulmani d'America rappresentano una delle parti più importanti della nazione a stelle e strisce. È importante, ha continuato Obama, che lo stesso Islam isoli tali gruppi estremisti per operare a tal punto una separazione netta tra fondamentalismo terroristico e cultura islamica.

In effetti, l'unico modo per indebolire l'Isis sarebbe proprio quello di metterlo contro l'Islam stesso, ma anche in questo caso si rischierebbero pesanti scontri all'interno delle popolazioni musulmane stesse. Al momento però questa sorta di messa al bando dell'Isis da parte dell'Islam risulta l'unica via possibile per arrivare alla pace senza scatenare una guerra occidente contro oriente.