Manca ormai pochissimo al referendum per l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito, che potrebbe segnare una svolta epocale nella geopolitica internazionale e avere conseguenze pesantissime in campo economico e sociale. Vediamo allora quando e per cosa andranno a votare i cittadini scozzesi, gli esiti degli ultimi sondaggi e quali sono i cavalli di battaglia e le ragioni propugnate dai sostenitori dell'uno e dell'altro schieramento. Il referendum che potrebbe dividere i destini della Scozia da quelli di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, si terrà in data 18 settembre, con i cittadini chiamati a rispondere con un 'sì' o un 'no' ad un quesito semplice e diretto: "La Scozia dovrebbe essere uno stato indipendente?". 

Le ragioni di chi vuole l'indipendenza

Il fronte più 'rumoroso' è ovviamente quello del sì all'indipendenza, le cui ragioni possono essere raggruppate in due tipi: quello politico e quello economico.

Nel primo gruppo, il punto cardine, inconfutabile, attorno a cui ruota la campagna per il 'sì', è la scelta esclusiva dei propri rappresentanti nel governo e nel parlamento; è un dato evidente che gli scozzesi oggi subiscano in un certo qual modo il fatto di essere in numero minore rispetto agli inglesi (praticamente il rapporto è di 1 a 10), se si pensa che attualmente il parlamento del Regno Unito vede una maggioranza dei 'Tories' che ha luogo grazie ai voti dati in Inghilterra, mentre gli scozzesi hanno votato in maggioranza per l'attuale opposizione di Westminster.

Da un punto di vista economico, gli indipendentisti pongono l'accento sui maggiori benefici per gli scozzesi derivanti dalle numerose risorse energetiche disponibili come il petrolio del Mare del Nord, i cui proventi non verrebbero più divisi con le restanti componenti del Regno Unito e renderebbero, sempre secondo il fronte 'Yes', la Scozia uno dei paesi più benestanti al mondo.

Importanti anche, all'interno di questo schieramento, la corrente contro la costruzione di armi nucleari e i sostenitori della teoria che vede nell'indipendenza una causa che porterebbe a una migliore gestione dei fondi per pensioni e salari.

Le ragioni dei contrari all'indipendenza

Sicuramente più silenzioso il fronte del no all'indipendenza, che punta soprattutto su ragioni di carattere storico, quasi "affettivo", se è vero che sui vari siti che spiegano perchè l'indipendenza non sarebbe un miglioramento per la Scozia, si ricordano la sconfitta del fascismo per mano del Regno Unito e l'interdipendenza tra le due nazioni, con istituzioni come la Bbc e la Banca d'Inghilterra che furono fondate da scozzesi; in generale comunque il motto è "Better together", 'meglio insieme', facendo riferimento alle migliori condizioni da vari punti di vista, dalla finanza all'attrazione di investimenti, fino alla politica estera, che la Scozia avrebbe essendo parte di un Regno Unito forte piuttosto che un piccolo, per quanto benestante, stato.

Ultimissime e sondaggi

Finora i sondaggi hanno mostrato un enorme equilibrio, con le rilevazioni che giorno dopo giorno danno l'uno o l'altro schieramento in vantaggio nel referendum di pochissimi punti percentuali; l'ultimissimo sondaggio, del settimanale 'The week', vede il no al 49%, il sì al 45, gli indecisi al 6%. Chiudiamo con una ultimissima notizia, che ci dice che il bookmaker Betfair sta già pagando gli scommettitori che avevano puntato sul 'no': segnale tutto da interpretare.