I venti di guerra che soffiavano fino a ieri sull'Ucraina al momento sembrano sopiti. Dopo il fallimento della tregua saltata ieri a causa delle richieste irricevibili di Vladimir Putin (ritiro dal Sud-Est del Paese dei militari ucraini, lasciando di fatto la regione in mano ai russi), adesso il presidente Poroshenko tenta di nuovo di stabilire un cessate il fuoco. Resta da vedere se l'arrabbiata Russia sarà intenzionata ad accettarlo.

Al vertice Nato che si è tenuto ieri in Galles, Poroshenko ha annunciato di voler proporre a Putin una tregua temporanea, giusto il tempo per trovare una soluzione politica al conflitto che fino a questo momento ha provocato migliaia di vittime, l'ultima delle quali proprio ieri pomeriggio.

L'intenzione è di evitare lo scoppio di una guerra che non vuole nessuno, ma nonostante ciò la situazione è davvero tragica perché per le strade della Crimea ormai l'aria di guerra già si respira, con i miliziani armati che occupano interi edifici sfollando i civili, e pure la Russia non sembra voler accettare le condizioni.

Il ministro degli Esteri di Mosca, Serghiei Lavrov, ha accusato gli Stati Uniti di non volere la pace. Lavrov ha affermato che Obama, come sempre fanno gli americani, interviene ogni volta che si è vicini ad una soluzione politica per gettare benzina sul fuoco. Ed in effetti Obama negli ultimi giorni non si è mosso tanto in direzione della pace visto che ha già annunciato il rafforzamento delle basi militari in Estonia e ieri ha chiesto all'Europa di intervenire nel conflitto tra Ucraina e Russia.

Gli USA hanno già pronte nuove sanzioni economiche e militari nei confronti dei russi, e chiedono all'Europa di sostenerle.

Gli europei invece sono freddi e cercano di colpire gli alleati russi per indebolire Mosca. Hollande ha proposto di regalare alla Russia una nave da guerra se troverà una soluzione politica con l'Ucraina; Angela Merkel continua invece con la politica del dialogo, minacciando però Putin di interrompere i contatti se non trovasse più aperture verso la pace dall'altra parte; Renzi invece accusa la Russia di non voler trovare attivamente una via per la pace e fa schierare l'Italia e l'Europa (ha la presidenza del semestre al momento) al fianco dell'Ucraina.

Il Premier italiano non vorrebbe che ulteriori sanzioni fossero comminate, ma non le esclude nemmeno nel caso in cui le violenze continuassero. E i russi? Per loro l'unica condizione per parlare di pace è che l'Ucraina non chieda l'adesione all'Unione Europea, motivo per il quale è scoppiato il conflitto mesi fa.