Nella puntata di Ballarò del 4 novembre 2014 condotta da Massimo Giannini, sono stati presentati da Alessandra Ghisleri i sondaggi politici elettorali di Euromedia Research. E' stata mandata in onda anche un'intervista del conduttore a Matteo Renzi.
Prima dei punti salienti di quest'ultima, vediamo i cartelli dei sondaggi che che riguardano il sentimento degli italiani sulla sentenza Cucchi e le assoluzioni conseguenti, sugli scontri fra polizia e manifestanti, e se Alfano dovrebbe dimettersi dopo gli incidenti suddetti, infine su chi siano gli esclusi da eventuali benefici da parte della Legge di Stabilità.
Sondaggi politici Ballarò/Euromedia 4 novembre 2014
Il 61,3% degli italiani dichiara di essere indignato per la sentenza relativa la morte di Stefano Cucchi che ha visto tutti gli imputati assolti.
Il 19,8% afferma di rispettare la decisioni dei giudici come avrebbero fatto per qualsiasi altra sentenza, è d'accordo appena l'1,6%, non si esprime il 17,3%.
Nel cartello che riguarda chi siano gli esclusi dalla manovra finanziaria, ecco cosa rispondono gli italiani.
I pensionati, una cui rappresentanza era in collegamento con lo studio di Ballarò, vengono indicati come le vittime principali con il 21,0%. Non potevano mancare i giovani con il 17,0%. Le partite IVA rappresentano il 10,7%, i dipendenti privati il 9,1%, non si esprime il 22,9%.
Sugli scontri di piazza a Brescia fra polizia e operai e su chi abbia ragione, il 43% degli intervistati sta con gli operai, il 30% alle forze dell'ordine, il 26% non lo sa.
Indiziato il Ministro dell'Interno come logico che sia in queste situazioni, a questo proposito, il 42,5% crede che Alfano dovrebbe dimettersi, è contrario ii 37,3%, non risponde il 20,2%.
Ballarò 4 novembre 2014: l'intervista a Renzi
Renzi conferma l'importanza delle riforme, indispensabili per un futuro migliore del Paese e rivendica la creazione di oltre 150 mila posti di lavoro.
Chiede che la sinistra che lo contesta dovrebbe invece appoggiarlo, e che in Europa non è vero che non si faccia sentire, anzi, va per far rispettare l'Italia.
Il Presidente del Consiglio nega che l'aumento sui fondi pensione dall'11% al 20% sia una stangata e che non vuole colpire il risparmio. Conferma l'irrinunciabilità al patto del Nazareno con Berlusconi per le Riforme e all'atteggiamento impossibile di Grillo.
Gli 80 euro in busta paga li considera una scelta di equità sociale e nega la possibilità di andare ad elezioni anticipate provocato da Giannini.
Considera la nuova norma sul TFR un'opportunità in più e che nella legge elettorale debbano essere introdotte le preferenze e passare per il premio di maggioranza dal 37% al 40%.
Sul Jobs Act, Renzi sidice pronto a far votare la fiducia se necessario e che non ci sarà alcuna scissione nel PD. Mette nuovamente in riga il sindacato che si deve occupare dei lavoratori e non della legge di stabilità.
Ammette la colpa dello Stato nel caso Cucchi, ma non giudica la sentenza per via del suo ruolo politico. Sugli scontri polizia e manifestanti non si sbilancia e non si tocca la Legge Severino se non in parte.
Insomma, Renzi non ritratta, rimane fermo sulle sue posizioni, gli altri devono andargli incontro e non viceversa, sindacati e minoranza PD per esempio. Rimane troppo vago sui provvedimenti evitando accuratamente di parlare dei contro. Come al solito, troppo fumo e niente arrosto.