"Decine sono stati gli eventi critici in questi ultimi mesi e anche questo 2015 non è iniziato nel migliore dei modi". Ad affermarlo è Donato Capece, segretario del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, che sottolinea come gli episodi di violenza continuino a verificarsi. Solo negli ultimi giorni un detenuto ha "devastato una cella e picchiato gli agenti" a Saluzzo, mentre presso la casa di reclusione di Due Palazzi si è verificato un ulteriore episodio di violenza quando un agente ha scoperto un televisore modificato all'interno di una cella.
La situazione resta evidentemente tesa nonostante il fenomeno del sovraffollamento carcerario negli ultimi tempi si sia fortemente ridotto, tanto che Capece ha chiesto al Ministro della Giustizia di dotare il personale di nuovi strumenti di autodifesa, come ad esempio degli spray urticanti.
Ministro Orlando parla di risultati positivi attraverso provvedimenti di depenalizzazione, ma i partiti minori continuano a chiedere giro di vite
Che la questione delle carceri resti delicata lo ammette lo stesso Ministro Orlando, fautore di una riforma che ha consentito un alleggerimento dei detenuti presenti nei penitenziari tramite la depenalizzazione dei reati minori e l'utilizzo delle attività lavorative come pene alternative alla carcerazione.
Queste misure hanno portato ad un risultato notevole, visto che al momento la popolazione carceraria è scesa dalle 62.536 unità del 2013 alle 53.623 di fine 2014, mentre per l'anno in corso è prevista una sostanziale coincidenza tra i posti a disposizione nelle strutture di reclusione e i detenuti che soggetti che si troveranno a scontare una pena.
Il guardasigilli ha così confermato che la politica dei piccoli passi decisa a partire dallo svuota carceri 2014 sta dando i propri frutti, mentre rimane improbabile che si possa procedere ad un atto di clemenza generalizzato, visto che alcuni partiti minori sono assolutamente contrari ad ogni forma di amnistia e indulto. È il caso ad esempio della Lega Nord, che ha chiesto al Ministro Orlando di tornare sui propri passi, parlando di "decreto salva ladri" e di misure che possono far passare il pericoloso messaggio dell'impunità.
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