Giorgio Napolitano nella giornata di ieri, ha salutato i corazzieri e i dipendenti del Colle, dando inizio al processo di elezione di un nuovo presidente.

Oggi il Capo dello Stato ha firmato la lettera di dimissioni che il segretario generale Donato Marra dovrà recapitare ai presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, oltre che al presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Ricevuta la comunicazione, il presidente della Camera Boldrini deve convocare entro 15 giorni le Camere in seduta comune per procedere all'elezione di un nuovo capo di Stato; fino a quel momento il presidente del Senato Pietro Grasso ricoprirà le funzioni di supplenza.

Al presidente Napolitano verrà dedicata la cerimonia di addio al Quirinale con gli onori militari e l'inno di Mameli all'interno del cortile d'onore.

A seguito delle dimissioni, Napolitano diventerà automaticamente senatore a vita, avrà quindi diritto ad un ufficio a Palazzo Giustiniani dove lo stesso Grasso svolgerà le funzioni di supplenza lasciando il Quirinale libero da inquilini.

L'elezione del presidente della Repubblica si svolgerà con le Camere in seduta comune per 1009 elettori così suddivisi: 321 senatori - 630 deputati - 58 delegati regionali

Il quorum richiesto per l'elezione del presidente sarà per le prime tre votazioni i due terzi degli aventi diritto, cioè 673 voti. Dalla quarta elezione in poi il quorum scenderà alla maggioranza degli elettori più uno passando da 673 a 505 voti.