L'Assemblea Nazionale francese ha respinto la mozione di sfiducia al governo guidato da Manuel Valls. Per essere approvata la mozione di sfiducia doveva avere la maggioranza assoluta della Camera, ossia 289 voti su 577. La mozione, portata avanti dal partito di centro destra Ump e da quello di centro dell'Udi è stata votata da 234 parlamentari: ovvero tutta l'Ump (198) 23 esponenti su 30 dell'Udi e la sola Isabelle Attard del gruppo dei verdi (EELV). La mozione non ha fatto breccia nemmeno tra i parlamentari di Gauche démocrate (solo 6 su 15 l'hanno votata) e nemmeno nel gruppo degli indipendenti.

Sebbene la caduta del secondo governo a guida di Manuel Valls non sia mai stata veramente presa in considerazione la votazione di ieri ha portato nuovi scenari. La vera notizia è infatti che la fronda interna al Partito Socialista, lo stesso del premier, ha votato compatta. Molte delle acredini interne erano dovute alla gestione un po' troppo di destra di alcuni temi economici. Secondo quanto riportato da alcuni esperti di "Le Monde", questa ricomposizione sposterà un po' più a sinistra alcune delle prossime decisioni del governo francese.

La mozione di sfiducia era stata avanzata legittimamente dalle opposizioni per via dell'applicazione della procedura semplificata di approvazione di un provvedimento chiamato la "49-3".

Una sorta di approvazione per decreto che fa saltare tutti i dibattiti e tutte le votazioni alla camera bassa del Parlamento Francese. La norma prevede anche che il testo, qualora non subisse la sfiducia del governo, possa essere rinviato in commissione per poi essere rivotato. In questo caso, per approvare la legge Macron sulle liberalizzazioni, non è stato necessario e il provvedimento, fortemente voluto dal premier Manuel Valls e dal ministro dell'economia Emmanuel Macron: è stato approvato in prima lettura.

Tra le novità che la nuova legge sulle liberalizzazioni porterà avanti ce ne sono alcune importanti  riguardanti il turismo. Il testo prevede infatti la creazione di zone altamente turistiche dove i negozi possano esser aperti tutte le domeniche. Gli altri negozi delle altre città potranno restare aperti fino ad un massimo di 12 domeniche l'anno.

Non mancano nel testo alcune agevolazioni per i licenziamenti, ma anche norme che favoriranno la concorrenza in alcuni settori "casta" quali gli avvocati, i notai e i farmacisti. Alcune novità riguardano il settore dei trasporti, con agevolazioni per far entrare nel settore anche gli investimenti dei privati. Verranno privatizzati invece gli aeroporti di Lione e di Nizza.