"Continuo a stare da radicale con la riforma Fornero delle pensioni". Lo ha dichiarato oggi il senatore Benedetto Della Vedova, illustrando la sua mozione congressuale al congresso di Scelta Civica in corso a Roma. Il partito fondato dal senatore a vita ed ex premier Mario Monti, che naviga nel mare in tempesta dopo il passaggio nel Pd di Renzi di ben otto parlamentari, tra i quali anche il ministro dell'Istruzione università e ricerca Stefania Giannini, che ha coordinato il partito dopo la disfatta elettorale e che adesso ritiene che Sc abbia "esaurito la sua funzione".

Non mancano i malumori e le polemiche.

Riforma pensioni, Della Vedova: 'Scelta Civica continua a stare dalla parte della legge Fornero'

"E non sono d'accordo - ha aggiunto il senatore Della Vedova - con il trattamento riservato oggi al governo Monti". La battaglia in Scelta Civica è anche sulle posizione in merito alle modifiche alla riforma Pensioni Fornero, che il Governo Renzi ha assicurato di volere effettuare per introdurre la nuova pensione anticipata e nuovi prelievi sulle pensioni d'oro, secondo quanto prevede il percorso tracciato dal neo presidente dell'Inps Tito Boeri, chiamato dal premier Matteo Renzi al vertice dell'Istituto nazionale di previdenza sociale, proprio per dare il via alla riforma della governance e per seguire passo dopo passo l'iter legislativo e amministrativo della riforma previdenziale su cui si sta lavorando a Palazzo Chigi.

Proprio la Giannini, così come anche il premier e il ministro della Pubblica amministrazione e Semplificazione Marianna Madia, avevano assicurato l'imminente soluzione del problema del pensionamento degli insegnanti della cosiddetta Quota 96 anche se gli "esodati della scuola", così come del resto tutti gli altri lavoratori esodati "prodotti" dalla legge Fornero, sono ancora in attesa di risposte chiare e definitive.



Riforma pensioni e lavoro, il senatore Pietro Ichino: 'Nel Pd nostre idee trovano cittadinanza'

A spiegare le ragioni del passaggio da Scelta Civica al Partito democratico il senatore Pietro Ichino, che già nel 2012 partecipò ai lavori del Bing Bang di Matteo Renzi alla Leopolda di Firenze dove illustrò, in "tempi non sospetti", la sua ricetta per la riforma del lavoro e delle pensioni.

Ichino ha spiegato in una lettera al Corriere della Sera che l'appello di Renzi è stato accolto perché "nel Pd le idee liberal-democratiche che costituiscono il patrimonio di Scelta civica hanno pieno diritto di cittadinanza". Il senatore esperto di lavoro e pensioni pensa che il partito del premier sia oggi "lo strumento migliore oggi per dare gambe solide e forti a quegli ideali". "Per quel che mi riguarda - ha sottolineato Ichino nella lettera pubblicata oggi sul Corsera - il mio vero partito è sempre stato uno solo: quello della riforma del mercato del lavoro italiano secondo il modello nord-europeo".