Il ministro Poletti decide di lanciare una pietra all'interno del dibattito dell'istruzione durante un convegno svoltosi a Firenze. Il ministro del Lavoro ha deciso di andare contro la pratica che prevede in tre mesi la durata delle vacanze per gli studenti. Come ciclicamente accade si riapre il dibattito sulla formazione dei giovani che il ministro Poletti vede come una risorsa da introdurre nel tempo libero dei giovani. Non è di certo tardata la risposta del ministro dell'istruzione Giannini.

Il ministro Poletti ha affermato che non è obbligatorio svolgere tre mesi di vacanze per gli studenti.

Le prime persone che dovrebbero mobilitarsi per spingere i giovani verso il mondo del lavoro, sfruttando il periodo estivo, non sono le istituzioni ma i genitori. Il ministro ha deciso di chiarire le proprie intenzioni espletando un aneddoto sull'educazione dei propri figli che 'durante l'estate andavano a spostare le cassette al mercato', ha affermato il ministro del Lavoro. Per il ministro Poletti è un modo per aprire ai giovani le frontiere del mondo lavorativo e prosegue affermando che un 'ragazzino' non lo distruggiamo portandolo in una qualche azienda a prestare servizio per 4 ore ma lasciandolo libero di muoversi per le strade delle nostre città.

Nonostante le precisazioni fatte avanzate dal ministro del Lavoro, Poletti, sul ddl scuola il ministro dell'Istruzione Giannini ha deciso di rispondere affermando che il decreto di legge prevede già all'interno del proprio testo l'istituzione di attività formative che è possibile svolgere nei periodi in cui l'attività scolastica è sospesa.

Il coordinatore dell'Unione nazionale degli Studenti, secondo quanto riportato da Sky.it, Danilo Lampis, afferma che si tratta di dichiarazioni allucinanti. Secondo il segretario dell'Udu gli studenti rischiano di diventare il bacino necessario alle aziende per ricercare nei periodi di alta stagione o di carenza di personale personale a basso costo facendo presente che molti studenti svolgono già attività lavorative per aiutare le famiglie nel proprio sostentamento.