Da giorni la notizia impazza nel web, i docenti inascoltati non si arrendono, investigano e scoprono alla base delle scelte educative del nuovo Ddl Scuola, profondamente contestato del quale si chiede l'annullamento e non la modifica come richiesto dai sindacati, l'associazione privata TreEllle, attualmente sovvenzionata da Banche e dalla notissima Confindustria.
Sembra che il premier Renzi abbia chiesto più o meno un mese fa un'audizione a Camere riunite senza la presenza dei sindacati, con lo scopo di chiedere pareri alla suddetta associazione su cosa cambiare nella scuola pubblica (documento facilmente reperibile in rete) a seguito della quale la TreEllle ha fornito molte delle soluzioni "strategiche" ormai note con la pubblicazione del Ddl scuola, tra le quali quella dell'accentramento dei poteri al Dirigente scolastico, la scelta del personale docente, l'utilizzazione dello stesso in supplenze, infine l'aumento dell'orario di lavoro.
Fondatori della TreEllle risultano essere nomi molto noti nel campo dell'imprenditoria, presumibilmente interessati ad investire nell'istruzione e nell'educazione quali: Attilio Oliva ex amministratore LUISS, Marco Tronchetti Provera, Fedele Confalonieri, ed altri. Già in passato la cosa era stata denunciata da professori universitari che lamentavano i pericoli nei quali incorrevano gli stessi Atenei, ma la notizia non era mai stata diffusa capillarmente in tv o dai giornali, tranne una pubblicazione del Corriere della Sera nel febbraio 2003.
La questione oggi si ripresenta nuovamente e benché silente chiede rinnovata risposta, desta profonde perplessità e dubbi, e il tema che si ripropone è sempre lo stesso: chi potrà garantire la libertà d'insegnamento ed in quale modo si potrà favorire lo spirito critico delle giovani generazioni?
Come potranno evitarsi sfruttamento minorile quando le aziende private del territorio collaboreranno con la scuola pubblica utilizzando i giovani per stage a costo zero? Inoltre quali guadagni potrà trarre un Paese, in originalità, creatività, espressione personale, se la scuola pubblica fabbricherà giovani robotizzati pronti a pensare ed agire nello stesso modo?