Mattarella decide di dare un sforbiciata alla sua retribuzione e a quella dei dipendenti del Quirinale. Con una delibera vieta infatti il cumulo tra pensione e stipendio e estende anche ai dipendenti del Colle il tetto retributivo di 240.000 euro. Che il Presidente della Repubblica voglia dare una sveglia alla politica?
I tagli
Con una nota, il Quirinale rende nota la decisione del Presidente Mattarella. Con un decreto del 23 febbraio 2015 è stato esteso anche ai dipendenti del Colle più alto di Roma il tetto retributivo di 240.000 euro, che riguardava i dipendeti della pubblica amministrazione ma non per forza anche i dipendenti degli organi costituzionali.
Inoltre, viene vietato il cumulo tra stipendi e pensioni: lo stesso capo dello Stato rinuncia al suo assegno pensionistico. "Con l'intruduzione del divieto di cumulo nell'ambito della Presidenza della Repubblica diversi Consiglieri del Capo dello Stato svolgono le loro funzioni senza compenso" sottolinea ancora la nota del Quirinale (ansa.it). E continua: "dai due provvedimenti deriva un consistente risparmio di risorse pubbliche" (ansa.it). Una decisione non comune nel mondo politico del nostro paese, dove spesso sono sotto accusa gli stipendi e le pensioni degli uomini politici.
Mattarella l'anonimo
Mattarella è Presidente della Repubblica da poco tempo, ma già gli imitatori ( per primo Crozza ) e i giornalisti di satira si sono sprecati nel sottolineare il suo basso profilo e il suo modo di comportarsi e di agire molto defilato.
Sarà anche perchè il suo predecessore Giorgio Napolitano, un po' per necessità e un po' probabilmente anche per indole, era stato protagonista della scena politica in una maniera non molto consueta in una Repubblica Parlamentare. Mattarella è stato inoltre fortemente voluto, come è noto, anche dallo stesso Renzi, e i maligni dicono che questa scelta sia da spiegare con la mitezza di carattere del Presidente.
Per capirci, molti sostengono che Renzi abbia voluto Mattarella al Colle oltre che per il suo "curriculum", anche perchè pensava che non gli avrebbe rotto troppo le scatole. E questa ipotesi poteva sembrare confermata dopo la tanto contestata dalle opposizioni (movimento 5 stelle in primis) firma dell'Italicum, nonostante i tanti appelli e gli strattoni alla famosa giacchetta.
Forse con questa scelta il Presidente vuole inserirsi in una polemica, ormai quasi atavica, senza fare troppo rumore con discorsi urlati e polemiche sterili, ma con l'esempio. Soprattutto perchè questa decisione giunge dopo le parole che il capo dello Stato aveva pronunciato a Torino sulla politica, che suonavano come un invito a svegliarsi e ad affrontare i veri problemi del paese.
Il buon esempio verrà seguito?
Sarebbe interessante se le regole adottate dal Quirinale fossero estese anche, per esempio, ai Senatori e ai Deputati e, perchè no, anche ai dipendenti delle aule parlamentari. Ormai l'argomento dello stipendio dei portaborse, dei prezzi dei ristoranti per i parlamentari eccetera è arcinoto.
Si sono fatte un sacco di polemiche su questi argomenti, ma nessuno ha mai preso in mano la situazione dicendo: da domani si cambia, stipendi normali per tutti. Per non parlare poi dei vitalizi, tornati alla ribalta pochi giorni fa dopo l'approvazione della legge che li elimina per i condannati, ma non i tutti i casi. Mattarella ha dato il buon esempio, vedremo se la politica avrà il coraggio di seguirlo.