Papa Francesco passa dall'ambiente al mondo del lavoro. Dopo la presentazione ufficiale dell'enciclica "Laudato Sì", dedicata al tema della difesa della natura che ci circonda, il pontefice è sbarcato a Torino dove ha parlato di diversi temi, tra i quali si è fermato soprattutto su quello scottante della disoccupazione dilagante e della crisi economica. Il Santo Padre non solo ha sottolineato l'importanza del lavoro e ha manifestato solidarietà a tutte le persone indigenti che non riescono a trovare un'occupazione, ma ha dato anche la sua ricetta per far ripartire l'economia.

Per riconvertire l'economia bisogna cominciare a dire una serie di 'no'

Il pontefice, da Torino, ha ricordato come il lavoro sia importante non solo per produrre e per accumulare denaro, ma anche e soprattutto per dare "dignità" alle persone. Secondo Papa Francesco, per far ripartire l'occupazione, non bisogna stare lì ad aspettare la ripresa economica, ma è necessario, fin da subito, dare priorità alla creazione di nuovi posti di lavoro. Subito dopo, il Santo Padre ha parlato di economia, affermando con decisione che, per farla ripartire, è necessario mettere da parte l'idea di "un'economia dello scarto" e imparare a dire una serie di "no" alla mafia, alla collusione, alla corruzione e alle tangenti.

Insomma, non agire solo ed esclusivamente in nome del profitto e dell'accumulo sfrenato di denaro, a qualunque costo.

L'immigrazione e il caso Ventimiglia: 'uno spettacolo che fa piangere'

Il massimo esponente della Chiesa cattolica non ha dimenticato il dramma immigrazione che in questi giorni si sta consumando sulle coste di Ventimiglia e le conseguenti polemiche tra i potenti dell'Unione Europea.

Il pontefice ha innanzitutto ricordato che gli emigranti non devono essere colpevolizzati, poiché "sono delle vittime". Successivamente, dopo aver ammesso che le immagini degli ultimi giorni gli hanno fatto venire da piangere, Papa Francesco, durante l'omelia in Piemonte, ha recitato "Razza nostrana", dei versi che declamavano i migranti italiani quando lasciavano il loro Paese per cercare fortuna in America.

E questo gesto è stato un modo per ricordare non solo le sue origini italiane, ma anche e soprattutto per manifestare la vicinanza agli immigrati dell'era contemporanea.

La toccante preghiera dinanzi alla Sindone

Il momento più alto ed emozionante di riflessione e preghiera, Bergoglio lo ha vissuto quando è giunto dinanzi alla Sacra Sindone. Nel corso dell'Angelus, il papa ha ricordato come la Sindone attiri perché ricalca il volto e il corpo sofferente di Gesù Cristo e, di rimando, rappresenta tutti coloro che al mondo soffrono e vengono perseguitati. In chiusura della sua significativa domenica torinese, Papa Francesco, collegandosi al Family Day che si è tenuto a Roma sabato 20 giugno, ha sottolineato l'importanza della famiglia e la particolare cura che bisogna avere nei confronti dei nonni e dei nipoti.