Continua a divampare il dibattito sulla cosiddetta ‘BuonaScuola di Matteo Renzi. Due giorni fa, come riportato dal sito de Il FattoQuotidiano, un tribunale ha accolto l’istanza di un docente escluso dallestabilizzazioni previste dalla nuova norma. Se, infatti, ci saranno 100 milaassunzioni è altresì vero che almeno 30 mila docenti che hanno conseguito l’abilitazionedal 2010 attraverso il Tfa saranno tagliati fuori. Eppure quanto stabilito daltribunale di Cremona può aprire la strada a valanghe di ricorsi che rischianodi essere accolti per via di questo precedente.

Un clima teso e ora ancheconfuso in cui si contestualizza l’iniziativa nonviolenta di un insegnantecalabrese, Giuseppe Candido, intenzionato a riprendere lo sciopero della fame el’autoriduzione dei farmaci.

La battaglia nonviolenta di Giuseppe Candido

Sindacalista e membro del comitato nazionale di RadicaliItaliani, Candido ha annunciato attraverso Facebook l’intenzione di riprendereda questa settimana, ogni venerdì, lo sciopero della fame e l’autoriduzionedell’insulina per chiedere al governo pochi ma semplici accorgimenti che, daoperatore del settore, ritiene imprescindibili per un’iniziativa già portataavanti anche nei mesi scorsi.

Le ragioni dello sciopero

-                      - Il rispetto della sentenza della Corte diGiustizia Europea del 26 novembre 2014 sui precari esclusi dalla riforma.

-                       - La modifica del provvedimento nella parte in cuisi prevede la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi.

-       - L’eliminazione della riconferma triennale deidocenti, ritenuta da Candido discriminatoria e meccanismo che lede fortementela libertà di insegnamento.

-              - La fine dei finanziamenti statali alle scuoleprivate e, su questo, Candido ha più volte evocato nello scorso fine settimanadi Comitato radicale, il periodo della Rosa Nel Pugno che della difesa della Scuolapubblica (libera e laica) fece un suo cavallo di battaglia in campagnaelettorale.

Una battaglia radicale…senza i Radicali

Giuseppe Candido, già fregiatosi di diverse battaglia per i dirittidei detenuti collaborando in prima persona con Rita Bernardini, sul frontescuola si sente però isolato (a parte qualche “compagno” concorde) e ha piùvolte, nei giorni scorsi, annunciato l’intenzione di abbandonare il movimentoradicale. Questo, per le analisi ritenute offensive di Giuseppe Di Leo (“laclasse docente sarebbe in gran parte da seppellire”, ha sostenuto ilvaticanista) e di Giulia Simi (“Bisogna dare una mano a Renzi”, ha detto aproposito di questa riforma) che, in momenti differenti, hanno ritenuto diaderire in maniera decisa e convinta alla riforma della scuola.

Va pur semprericordato che, alcune settimane fa, i vertici di Radicali Italiani hanno emessoun comunicato in cui prendevano sostanzialmente le distanze da una riforma che,invece, pare piacere a tanti a Torre Argentina. La battaglia nonviolenta,gandhiana e radicale nel metodo di Candido contro la 'Buona Scuola' va dunqueavanti ma, per questa volta, il professore e sindacalista si sentirà più chemai radicale 'ignoto' e solitario ma pur sempre libero in quello che, almeno untempo, era concepito come movimento libero fatto da uomini liberi, accomunatidal metodo nonviolento.