La corte europea dei i diritti umani di Strasburgo condanna il nostro paese in merito ai diritti riconosciuti alle coppie omosessuali. Perché in realtà, secondo la corte, non esiste una norma o uno strumento che garantiscano veri diritti alle coppie omosessuali. Adesso il governo sarà costretto ad occuparsi seriamente della questione, anche se questo argomento è, nel nostro paese, molto spinoso.

La sentenza della Corte

Tutto parte dai ricorsi di tre coppie omosessuali che si erano viste negato dagli organi di giustizia del nostro paese il riconoscimento del loro status di famiglia.

Sono allora passate alla corte europea per i diritti umani, che ha invece accolto i loro ricorsi. E' dunque il momento anche per l'Italia di creare uno strumento per garantire alle coppie omosessuali quei diritti che per le coppie eterosessuali sono considerati scontati. Secondo la corte di Strasburgo infatti le leggi del nostro paese violano l'articolo 8 della convenzione europea dei diritti umani, che dice che tutti devono avere il diritto al rispetto della vita privata e familiare. La sentenza della corte è ovviamente stata accolta con soddisfazione dalla comunità omosessuale e dalle coppie in questione. Adesso finalmente anche in Italia la politica sarà costretta ad affrontare seriamente il problema, che, come è noto, nel nostro paese suscita un mare di polemiche.

Chi è pro e chi è contro

La corte non dice che sia necessario per forza l'estensione del matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso, ma che sia necessario individuare un modo per proteggere i diritti degli omosessuali, quindi basterebbero le tanto discusse unioni civili. Anche se, nel momento in cui la corte ha stabilito che a tutti devono essere estesi gli stessi diritti di tutela della famiglia, la differenza tra questi due istituti giuridici si riduce a poco più che a una questione di semantica.

La semantica però potrebbe rivelarsi estremamente importante in un paese come il nostro, dove molte persone e di conseguenza molte forze politiche danno molta importanza alle regole morali che derivano dalla religione cattolica. L'unico partito che fa di questo argomento un punto fondamentale della sua linea politica è Sel.

Il Pd, nonostante Renzi abbia annunciato che entro l'anno sarà approvato il Ddl Cirinnà che riguarda le unioni civili, non ha mai fatto dei diritti degli omosessuali un cavallo di battaglia.

L'ala di destra del mondo politico poi non ne vuole proprio sentir parlare. Perfino Ncd, alleata di governo del partito che presto approverà le unioni civili, non ritiene che sia giusto riconoscere e tutelare i diritti delle coppie dello stesso sesso. Il motivo? La difesa della famiglia tradizionale, ovvero quella composta da un uomo e una donna sposati, che sarebbe il fondamento della nostra società e che verrebbe minacciata in modo molto grave nel momento in cui anche famiglie "diverse" venissero riconosciute giuridicamente.

La sentenza della Corte di Strasburgo ha reso evidente quanto questa posizione non sia più sostenibile, e la destra conservatrice e cattolica sarà probabilmente costretta ad ingoiare a forza questo boccone che le risulta tanto amaro.