Per Barack Obama è un accordo storico, per Benjamin Netanyahu un drammatico errore, una resa all'asse del male. Solo il tempo ci dirà chi ha ragione: intanto l'accordo sul nucleare è stato siglato, e dopo anni di negoziati si riapre il dialogo tra l'Iran e l'Occidente.
In base all'accordo stipulato la notte scorsa a Vienna con i cinque più uno (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, più la Germania), Teheran non potrà produrre materiale sufficiente per la costruzione di un arma atomica per almeno dieci anni, e per quindici anni dovrà ridurre del 98% le scorte di uranio arricchito.
Ma non finisca qui: dovrà tagliare drasticamente il numero degli impianti e convertirli ad uso civile, e dovrà tenere aperte le porte agli ispettori internazionali. In cambio, dal 2016 in poi, saranno rimosse le sanzioni economiche di Stati Uniti e Unione Europea, sancendo la fine di un embargo che dura da vent'anni, e che gradualmente potrebbe riportare l'Iran ad essere uno dei protagonisti dell'economia e della finanza mondiale, con un mercato da ottanta milioni di potenziali consumatori.
Secondo i Paesi occidentali, grazie a questo accordo, si aprono le porte di nuovi equilibri mondiali, che favoriranno il ritorno della pace nello scacchiere medio orientale, dove l'Iran può essere un alleato strategico contro lo stato islamico dell'Isis.
Nniente più bomba atomica iraniana, niente più minacce incombenti.
E' l'esatto contrario, invece, per Israele, da sempre nel mirino di Teheran. Con questo accordo si riapre, in realtà, la corsa agli armamenti, favorita dalla rimozione delle sanzioni; Israele è del parere che si tratti di un passo che pagheremo tutti molto caro. 'Faremo di tutto per impedire che questo accordo trovi realmente applicazione', ha avvertito minacciosamente Netanyahu.
Come stanno davvero le cose ?
Chi ha ragione ? L'accordo di questi giorni è davvero un'intesa storica che ci apre ad un futuro di pace, o è un patto col diavolo, che ci porterà verso il buio? Ci possiamo fidare dell'Iran del moderato Hassan Rouhani, o abbiamo fatto una scommessa troppo azzardata, che pregiudicherà il nostro futuro?