Basta parole, ora bisogna passare ai fatti. Uscire dai salotti e cominciare ad agire. Questo, in sintesi, il pensiero di Giuseppe Civati, che chiama a raccolta tutta la sinistra per sostenere la sua iniziativa referendaria. Proprio ieri mattina l'ex Dem ha provveduto a depositare presso la Corte di Cassazione, ben 8 quesiti referendari, quelli annunciati qualche giorno fa e riguardanti l'Italicum, il blocco delle trivellazioni in mare, l'abrogazione del decreto Sblocca Italia, il Jobs Act e il preside-manager della Buona Scuola.

Referendum contro Italicum, Jobs Act e Buona Scuola: 'Per ora sono solo'

'Per ora, però, sono solo' dichiara Civati nel corso di un'intervista pubblicata sul numero odierno de 'Il fatto quotidiano'.

L'ex Pd lamenta il fatto che i partiti sono, al momento, latitanti: 'Ho parlato con Sel, con Maurizio Landini e con i sindacati ma per ora nessuna chiara risposta'.

A proposito del partito capeggiato da Nichi Vendola, è in atto una profonda trasformazione, mentre per quanto riguarda la minoranza PD, Civati afferma che il Partito Democratico, pur essendo un luogo di grande conflittualità, per molti 'colleghi' rimanerci fa comodo.

Civati: 'Bisogna fare in fretta, il M5S vuole starsene da solo'

Pippo Civati è dell'opinione che la sinistra non abbia bisogni di salotti, di discussioni o di convegni, la sinistra è sempre stata abituata a fare le cose, non a parlarne e basta. Se ognuno farà la propria parte e tutti avranno voglia di mettersi in gioco, allora si riuscirà a raggiungere l'obiettivo delle 500.000 firme entro il 30 settembre: solo così i referendum potranno essere indetti già nel 2016; in caso contrario, se ne riparlerebbe nel 2017.

L'appoggio dovrà arrivare dalle forze di sinistra, perchè dai 'grillini' non arriverà alcun aiuto: 'tra il Movimento Cinque Stelle domina l'idea di fare tutto da soli' ha dichiarato Civati. 

Intanto, oggi, venerdì 17 luglio, si apre a Firenze 'Politicamp', la convention indetta proprio dall'ex deputato del Partito Democratico a sostegno della sua campagna referendaria.

Saranno tre giorni importanti, in cui si parlerà di cambiamenti e di riforme. Il suo nuovo movimento chiamato 'Possibile' sta crescendo: si sono già formati 120 comitati e siamo arrivati ad oltre 4mila iscritti. 

Civati è ottimista e continua fiducioso: 'Non ho nulla da perdere. Al limite vado a casa'.